Continua a essere alta la tensione sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis e in sciopero della fame da cento giorni. Dopo gli attacchi alle sedi diplomatiche italiane di Berlino e Barcellona tra venerdì e sabato e l’incendio a un ripetitore a Torino, affiancati a rivendicazioni in nome di Cospito, il direttore del Tirreno, Luciano Tancredi, ha ricevuto una busta con un proiettile e un foglio a quadretti con su scritto: «Se Alfredo COSPITO muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere». E a Roma è stata lanciata una molotov nel piazzale del commissariato di polizia Prenestino.

«Lo stato non scende a patti con le minacce»

Il governo, dopo gli ultimi eventi, ha diffuso una nota in cui dichiara che lo stato «non scende a patti con chi minaccia». «Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni», si legge nella nota di palazzo Chigi che prosegue: «Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia».

Il medico: «Va trasferito»

Intanto la cardiologa Angelica Milia, medico di fiducia di Cospito ha detto che il detenuto, da 102 giorni in sciopero della fame, «ha valori di potassio molto bassi e ha perso un ulteriore chilo, ora pesa 73 kg. Abbiamo aumentato la terapia per evitare aritmia e fibrillazione cardiaca che potrebbero essergli fatali. Va trasferito in una struttura adeguata».

Molotov nel piazzale del commissariato

La bottiglia incendiaria trovata a Roma era di fabbricazione artigianale, l’allarme è stato dato subito e le fiamme sono state spente. Sempre ieri sera nella capitale, si era tenuta a Trastevere una manifestazione che ha registrato numerosi episodi di tensione, con un poliziotto rimasto ferito.

Nel corso del sit-in gli anarchici hanno provato a forzare più volte i cordoni delle forze dell'ordine e, a manifestazione terminata, hanno rovesciato tavolini dei bar e danneggiato fioriere e motorini parcheggiati in strada. Quarantuno sono stati identificati e denunciati dalla polizia. 

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