- «Non esiste un quarto uomo in questa storia. Per noi non esiste, negli atti non c’è». Il procuratore capo di Verona, Angela Barbaglio, legge con rassegnazione le ricostruzioni giornalistiche del caso Morisi.
- Eppure nella vicenda che ha travolto il braccio destro di Salvini, l’informatico e imprenditore Luca Morisi, i conti non tornano fin dall’inizio.
- Sarebbe stato l’italiano, mai identificato, «a portare i carabinieri in casa Morisi». Dell’appartamento nel cascinale quell’uomo avrebbe persino le chiavi e sarebbe stato visto altre volte dai proprietari vicini in compagnia di Morisi.
«Non esiste un quarto uomo in questa storia. Per noi non esiste, negli atti non c’è». Il procuratore capo di Verona, Angela Barbaglio, legge con rassegnazione le ricostruzioni giornalistiche del caso Morisi. E assicura che la presenza di un quarto uomo sulla scena, prima o durante la perquisizione dei carabinieri, non è mai stata portata a conoscenza della magistratura. Poi intorno alle otto di sera di ieri 29 settembre arriva l’intervista pubblicata da Repubblica a uno dei ragazzi coinvolti ne



