intervista a bruno giordano (Inl)

Morti sul lavoro, non bastano pene più severe per evitarle

 

  • Tra gennaio e luglio 2021 677 persone sono morte sul lavoro. Un numero in crescita rispetto allo stesso periodo del 2018 e del 2019.
  • Gli ultim sono due operai di 42 e 46 anni morti in un deposito di azoto liquido della sede dell’ospedale Humanitas Mirasole a Pieve Emanuele, nel milanese.
  • Per Bruno Giordano, nuovo direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, “la sanzione penale non ci restituisce né gli infortunati, né i morti sul lavoro”. Inutile quindi prevedere un inasprimento delle pene. 

«L’85 per cento degli infortuni gravi, gravissimi o mortali avviene nelle piccole-medie imprese. Dobbiamo impegnarci ad aiutare queste realtà che costituiscono il 90 per cento del tessuto economico e produttivo italiano». Il nuovo direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), Bruno Giordano, parte da qui, per articolare la sua riflessione sullo stato delle cose nel mondo del lavoro in Italia. I numeri parlano chiaro: 677 vittime tra gennaio e luglio 2021, in aumento rispetto allo stess

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