Amici di partito, candidati non eletti, ma anche alleati e vecchie conoscenze. Spulciando le assunzioni di consulenti alla Farnesina guidata da 10 mesi da Antonio Tajani, lo spartito non è cambiato.

Ed è quasi simbolico che il ministro degli Esteri abbia istituito la figura del «consigliere per le attività di promozione delle tradizioni culturali e musicali delle comunità italiane all’estero». Un incarico affidato lo scorso 2 aprile (per 15mila euro all’anno) ad Antonio Corsi, che corrisponde esattamente all’identikit della militanza che viene premiata. Insomma, la solita musica eseguita al governo e da Tajani in persona.

Da Sgurgola alla Farnesina

Il neo-collaboratore della Farnesina è un insegnante di educazione musicale nella scuola media di Sgurgola, paese di 2mila abitanti in provincia di Frosinone. Nel curriculum esalta l'attività da musicista con l’incisione di otto marce militari, due sinfoniche, una corale, e soprattutto la trascrizione per le bande dell’inno di Forza Italia.

Il fiore all’occhiello della carriera da maestro di musica che rivela il solido legame con Fi. Già nel 1998, Corsi era coordinatore nazionale di “musica azzurra”, una delle branche del partito create dal fondatore Silvio Berlusconi. Sotto questa veste, il maestro ha promosso vari eventi, in particolare quello della “nave azzurra” usata da Berlusconi nella campagna elettorale nel 2001. Una storia di lealtà che ha avuto un ulteriore sbocco nel 2008, quando Corsi è diventato collaboratore dell’allora ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi.

Ma non di sola musica è costellato il cammino di Corsi. Nel 2011, dopo anni di leader dell’opposizione consiliare nella sua Sgurgola, è stato anche eletto sindaco. Ha quindi ottenuto la conferma per altre due tornate, nel 2016 e nel 2021, sotto le insegne di liste civiche con tendenza a destra: il terzo mandato (consentito nei comuni al di sotto dei 5mila abitanti) cesserà nel 2026, quando sarà ancora consulente al ministero, salvo rimpasti.

Ma Tajani non ha pensato solo alle tradizioni popolari da portare dalla Farnesina all’estero. Così, quando ha cercato un «consigliere giuridico del Ministro per il diritto internazionale umanitario», si è affidato a Raffaella Bonsangue, già coordinatrice di Forza Italia nella provincia di Pisa e responsabile nazionale del dipartimento per la cooperazione internazionale. Un volto noto degli azzurrini in Toscana. Proprio con il partito di Berlusconi è stata candidata, non eletta, come capolista al Senato nel 2018 e alla Camera nel 2022.

In mezzo c’è stato un altro tentativo fallito di entrare nelle istituzioni: nel 2019 era in corsa per un seggio all'Europarlamento, ma ha conquistato solo 4.820 voti. Come consolazione, nel 2018 è arrivata la nomina a vicesindaca di Pisa. Poi, quando stava per cessare il mandato, lo scorso febbraio ha trovato spazio alla Farnesina al fianco del leader del suo partito con un compenso annuo di 40mila euro.

Modello Tajani

A completare il tris di nomine legate al centrodestra c’è Raffaele Fimiano, sbarcato a giugno alla ministero degli Esteri con la mansione di addetto alla segreteria particolare di Tajani. A differenza di Corsi e Bonsangue, ha dei trascorsi politici in Alleanza nazionale.

Il percorso politico è iniziato con Azione giovani ed è proseguito con il Popolo della libertà. Alla fine di quell'esperienza ha seguito Giorgia Meloni nel progetto di Fratelli d’Italia.

Dal 2017 al 2022 Fimiano è stato così consigliere al comune di Caraffa, in provincia di Catanzaro, ed è inoltre diventato responsabile regionale del dipartimento ambiente ed energia di Fdi in Calabria. Da pochi mesi c'è stato il salto a Roma con una remunerazione di 45mila euro all’anno. Nello staff al ministero, con uno sguardo alle prossime Europee, è stato arruolato - a titolo gratuito - pure Mattia de’ Grassi di Pianura, già speechwriter di Tajani ai tempi dell’Europarlamento.

Ma quanto accaduto all’inizio del 2023 non è una novità. Il segretario di Forza Italia, in qualità di vicepremier, ha diritto anche a un team di consulenti a Palazzo Chigi. E qui sono sotto contratto da tempo altri esponenti del partito, come l’ex calciatore Giuseppe Incocciati (per lui la retribuzione è di 30mila euro all’anno) candidato non eletto al Senato con gli azzurri nel 2018. A chiudere il cerchio l’ex deputata Maria Spena (consulente per 40mila euro), la coordinatrice del partito in Valle d’Aosta, Emily Rini (30mila euro) e il sindaco di Chiusano San Domenico (Avellino), Carmine De Angelis (30mila euro), accomunati dallo stesso destino: la candidatura finita male in Forza Italia alle ultime Politiche.

 

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