Sono tanti i problemi della Calabria. Roberto Occhiuto lo sa bene. Così bene da accendere la lampada votiva in onore di san Francesco di Paola e “postare” la foto che immortala il momento su Instagram. «San Francesco, dai la forza ai calabresi, e soprattutto a chi tra loro ha più responsabilità, di costruire la nuova Calabria senza farsi prendere dalla tentazione dello scoraggiamento e della rassegnazione», scrive il governatore sulla sua pagina social.

Anche il santo che fondò l’Ordine dei Minimi incappò, si narra, in problemi di trasporto. Però dal 1400 di tempo ne è passato e oggi si continua a discutere su come attraversare lo Stretto di Messina. L’eremita ci riuscì col miracolo del mantello, i calabresi invece stanno ancora aspettando la posa della prima pietra dell’ormai celebre ponte.

Dopo le preghiere, intanto, il presidente della Regione grida allo straordinario. Lo fa non solo dicendo «addio alle vecchie littorine», ma anche attraverso l’annuncio sui voli Ryanair implementati, sulla ‘nduja trasportabile nel bagaglio a mano, sui «settanta milioni di investimenti previsti per lo scalo lametino» e sull’arrivo in Calabria di Uber.

«Tony West, vicepresidente globale di Uber, ha detto che la Calabria può essere una regione modello per il resto d’Italia», è la chiosa di Occhiuto su Instagram. Come al solito grandi “proclami” che però non possono fare a meno che scontrarsi con un’altra realtà.

Quella di una terra dove per percorrere i cento chilometri che separano Catanzaro da Cosenza ci si può impiegare con Trenitalia da un minimo di due ore e trenta minuti con due cambi fino a un massimo di otto ore con tre cambi. Dove a chi non possiede una macchina per spostarsi da un centro all’altro non resta che appellarsi non a caso a san Francesco di Paola.

Il governatore influencer

Ma non solo annunci sui trasporti. Sui social network quasi ogni giorno Roberto Occhiuto, che è anche numero due di Forza Italia, enumera, come a sgranare un rosario, le proprie “vittorie” e i milioni già stanziati o in arrivo in tema di sanità, ambiente, scuola e via dicendo. «Arrivata una nuova Tac a Lamezia. Tra mille difficoltà, avanti per restituire il diritto alla cura ai calabresi».

«Tolleranza zero per chi inquina il nostro mare». In pratica tutte attività ordinarie e dovute, ma descritte come rivoluzionarie, per l’appunto miracolose. Su Instagram il governatore Occhiuto viene seguito da ben 57mila follower. Non c’è confronto con i 27mila seguaci del presidente della regione Piemonte Alberto Cirio o, per fare un altro esempio, con gli appena seimila del governatore del Lazio Francesco Rocca.

Sanità

Nella brochure distribuita in occasione della già citata conferenza sul bilancio dei due anni e mezzo di governo, sotto alla voce sanità l’elenco dei passi in avanti è lungo. Figurano le 3.500 assunzioni tra medici e infermieri, l’arrivo di 60 nuove ambulanze sul territorio regionale e quello dei medici cubani, la nuova rete ospedaliera approvata dai ministeri e tanto altro.

L’altra faccia della medaglia tuttavia non è fatta di numeri e conti, ma dalle storie di chi vive il dramma di una sanità per censo ed è costretto a mettersi in fuga verso il privato e verso il nord, magari anche indebitandosi. Fenomeno, quello dell’emigrazione sanitaria, corroborato dai racconti di chi tutto questo lo vive sulla propria pelle.

Franco De Maria, presidente dell’associazione Gianmarco De Maria, si batte per la riattivazione dell’Oncoematologia pediatrica nell’ospedale della sua città. «Si emigra per necessità al nord, disintegrando i diritti dei bambini e delle loro famiglie, stiamo parlando del 75,1 per cento di nuclei familiari calabresi costretto ad andare via, che fiducia nella sanità calabrese non possono più averne».

Sui social tutto bene

Con l’estate alle porte a essere attesi sono i post di Roberto Occhiuto che riguardano l’ambiente. «Tolleranza zero» è come accennato il mantra del governatore contro sversamenti illegali e non solo nelle acque del mare calabrese. E pensare che chiazze marroni e sporcizia in acqua per l’allora assessore regionale al Turismo e oggi senatore di Fratelli d’Italia, Fausto Orsomarso, erano solo «un fenomeno certificato di fioritura algale, con un mare in ottime condizioni».

Così facendo, e con l’annuncio di un terzo Capodanno Rai in Calabria, guai a criticare. «Provate a ricordare che cosa hanno fatto negli anni passati, non vi viene in mente nulla. Noi abbiamo cambiato la percezione che si ha sul territorio», scrive Occhiuto. Almeno su Instagram, dove la propaganda potrebbe superare la realtà.

© Riproduzione riservata