Tasso, Mamiani, Morgagni, Colonna, Ripetta, Albertelli, Visconti, Rossi. Sono solo alcuni dei licei romani che sono stati occupati da parte degli studenti. C’è chi protesta per chiedere una riforma della scuola meno individualista, chi invece per problemi interni ai vari licei. Al Tasso una petizione dei genitori contro l’occupazione
Lo storico liceo Tasso a Roma è entrato ufficialmente in occupazione. Nella notte sono stati occupati anche altri istituti come il Mamiani, il Morgagni e il Vittoria Colonna, una decisione che non è stata accolta con favore dai presidi che hanno già promesso denuncia. Prima di loro nella capitale era toccato il turno del liceo Ripetta, del Pilo Albertelli, del Visconti e dell’artistico Enzo Rossi che si trova a Pietralata.
Le studentesse e gli studenti del liceo Tasso avevano pubblicato nei giorni scorsi un video di rumore in ricordo di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, e di cui oggi si celebrano i funerali a Padova. Online i giovani studenti avevano pubblicato i loro video:
Non appare quindi casuale la scelta di occupare il liceo proprio oggi. Ma la decisione degli studenti non è stata accolta bene dalla preside che ha annunciato la denuncia ai carabinieri.
«Si comunica che chiunque entri nella scuola è di fatto occupante – si legge in un comunicato del preside – E il suo regolamento rientra nella fattispecie prevista dall'Istituto. La mia solidarietà a tutti quegli studenti a cui è stato negato il diritto allo studio ed impedito di vivere la settimana dello studente, un’esperienza culturalmente significativa e democraticamente condivisa».
La petizione contro l’occupazione
La situazione al Tasso di Roma preoccupa anche i genitori degli studenti. Uno di loro ha scritto una lettera e lanciato una petizione per chiedere «che ad un’eventuale occupazione della scuola non corrispondano conseguenze disciplinari generalizzate che penalizzino anche gli studenti dissenzienti, già pesantemente danneggiati dall’essere privati dell'accesso alla loro scuola, al loro luogo di aggregazione, al centro dei loro interessi».
La petizione spiega che gli studenti avevano già accordato una settimana di autogestione «durante la quale tutti potranno organizzare qualsiasi tipo di iniziativa, dibattito, sensibilizzazione politica e che, in ogni caso, esistono sistemi diversi, più democratici e propositivi di fare politica e far sentire la propria voce». Al momento, sono stati più di 155 i genitori degli studenti del Tasso a firmare la petizione online pubblicata su change.org.
Le motivazioni
Nei giorni scorsi gli studenti del Visconti avevano comunicato i motivi della loro occupazione. «Le condizioni che ci hanno condotti a questo gesto non riguardano esclusivamente il nostro istituto, ma sono comuni a tutte le scuole del paese e in particolare agli studenti di Roma che si sono mobilitati con noi in questi mesi e che lo faranno anche il prossimo 17 novembre», spiegano. «Vogliamo proporre con questo gesto – aggiungono – un modello alternativo di scuola, che non si basi sull’individualismo e la competizione ma sull’integrazione e la crescita personale e che educhi gli studenti come membri di una comunità».
Al Ripetta, invece, gli studenti avevano occupato la scuola a causa del ritardo della presentazione da parte della dirigenza di alcuni documenti per i la partecipazione a bandi legati al piano Scuola 4.0.
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