Con i Bambini rilancia il bando “A braccia aperte” per aiutare bambini e ragazzi che hanno perso la madre per mano del padre. Un fenomeno che in Italia colpisce decine di minori ogni anno
In Italia ogni anno decine di femminicidi avvengono in contesti familiari, e spesso lasciano dietro di sé figli minorenni. Sono i cosiddetti “orfani speciali”, una categoria ancora poco visibile che vive le conseguenze più profonde dei crimini domestici: traumi complessi, perdita improvvisa di riferimenti e isolamento sociale.
Per rispondere a questa emergenza, l’impresa sociale Con i Bambini ha riaperto il bando “A braccia aperte”, mettendo a disposizione 10 milioni di euro del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
La cifra sarà suddivisa in due canali: metà destinata al rifinanziamento dei progetti già avviati con la precedente edizione e metà per nuove iniziative. Gli enti del Terzo settore interessati possono candidarsi entro ottobre, attraverso il sito dell’organizzazione.
La prima edizione dell’iniziativa, lanciata nel 2020, aveva portato alla selezione di quattro cantieri educativi in diverse aree del paese, complessivamente sostenuti con 10 milioni di euro.
Il fenomeno dei crimini domestici rappresenta un problema grave e diffuso, con effetti che vanno oltre le vittime dirette. Secondo le statistiche più recenti e le analisi di Istat, ministero dell’Interno e associazioni antiviolenza, l’incidenza di femminicidi e di omicidi in ambito familiare resta elevata.
Ogni anno, in Italia, decine di donne vengono uccise da partner o ex partner, spesso lasciando figli minori. Le stime più prudenti indicano che centinaia di bambini si trovano ad affrontare la perdita simultanea di entrambi i genitori, in seguito a omicidio-suicidio o omicidio con arresto.
In Europa manca una raccolta dati omogenea sul numero effettivo di minori orfani di femminicidio, e non esiste una tutela giuridica univoca per il loro supporto.
La condizione di questi bambini e ragazzi è aggravata dal fatto che spesso hanno assistito direttamente all’omicidio o alle violenze precedenti, oppure ne sono stati informati in modo traumatico, con la conseguente esposizione a un disturbo difficile (Disturbo da Stress Post Traumatico). A tutto questo si somma lo stigma sociale, che li isola o li identifica con la tragedia familiare subita.
Il fondo che finanzia l’iniziativa è nato nel 2016 da un protocollo d’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria, il Terzo settore e il governo. A gestirlo è Con i Bambini, impresa sociale partecipata dalla Fondazione Con il Sud, che in otto anni ha sostenuto oltre 800 progetti per l’infanzia e l’adolescenza.
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