I gruppi storici campani e le famiglie della mafia calabrese nella Capitale. Nell’indagine coinvolti professionisti, imprenditori e uomini delle istituzioni
Per capire in che modo Roma sia diventata laboratorio criminale bisogna leggere un’intercettazione. A parlare è Umberto Luongo, considerato reggente del clan Mazzarella, radici a Napoli e mani nella Capitale. Luongo, ora in carcere, spiega come a Roma il crimine si vesta di un altro abito, luogo in cui il diavolo e l’acqua santa si incontrano. «Qua se uno parla con le guardie sei un infame (...) a Roma se tu parli con le guardie è proprio la politica loro là (...) allora là stanno solo guardie,



