Nel viaggio di ritorno dal Canada, papa Francesco ha spiegato che «la porta è aperta» all’ipotesi di dimissioni. Il pontefice ha però specificato come l’idea «non sia una catastrofe». 

Già da mesi si rincorrono indiscrezioni sul fatto che il papa stia meditando di lasciare il suo posto. Finora, Francesco non ha mai confermato, lasciando però sempre uno spiraglio di possibilità. Anche stavolta ha spiegato che «sarà il Signore a dirlo». 

Il papa durante il colloquio con i cronisti  ha spiegato che finora non ha preso in considerazione la possibilità, «ma questo non vuol dire che dopodomani non cominci a pensare, no?» 

Il viaggio

Francesco ha da tempo importanti problemi di salute che lo costringono a muoversi in sedia a rotelle. Il papa ha voluto affrontare il viaggio per chiedere scusa degli errori commessi dalla chiesa cattolica in Canada nonostante i limiti imposti da età e malattia e ha osservato in volo di non poter andare «con lo stesso ritmo dei viaggi di prima. Credo che alla mia età e con questa limitazione devo risparmiare un po’ per poter servire la Chiesa». 

Il pontefice ha anche ammesso che nel caso dei nativi, a cui ha chiesto perdono per le azioni della chiesa, si è trattato di genocidio. «È vero, non ho usato la parola perché non mi è venuta in mente, ma ho descritto il genocidio e ho chiesto scusa, perdono, per questo “lavoro” che è genocidio». 

Il papa ha spiegato che cercherà «di continuare a fare dei viaggi ed essere vicino alla gente perché credo che è un modo di servire: la vicinanza. Ma più di questo non mi viene da dire. Anche questo viaggio è stato un po’ il test… è vero che non si possono fare viaggi in questo stato, si deve forse cambiare un po’ lo stile, diminuire, pagare i debiti dei viaggi che ancora si devono fare, risistemare». 

Il pontefice ha smentito la possibilità di un intervento al ginocchio che gli causa problemi. «L’intervento chirurgico al ginocchio non va nel mio caso. I tecnici dicono di sì ma c’è tutto il problema dell’anestesia, io ho subito dieci mesi fa più di sei ore di anestesia e ancora ci sono le tracce. Non si gioca, non si scherza con l’anestesia». 

Il papa è intervenuto anche sulla campagna elettorale, raccomandando «responsabilità civica». Parlando di Draghi, ha osservato che «nessuno può dire che il presidente Draghi non fosse un uomo di alta qualità internazionale. È stato presidente della Banca centrale europea. Ha fatto una buona carriera». Francesco ha raccontato che ha fatto una domanda a uno dei suoi collaboratori: «Dimmi, quanti governi ha avuto l’Italia in questo secolo? Lui mi ha detto 20. Questa è la mia risposta». 

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