Donna Concetta per aiutare il marito, Antonio Oliva, calzolaio del rione Sanità a Napoli, vendeva le pizze “a credito” sull’uscio di casa sua. Mangi oggi e paghi domani, diceva. Era il 1951. Dopo oltre settant’anni quella piccola pizzeria napoletana, chiamata Concettina ai tre santi, è diventata una delle migliori. È stato il giovanissimo Ciro, la quarta generazione degli Oliva nato nel 1993, a creare un punto di riferimento della tonda in città, in un quartiere che non sempre ha brillato per sicurezza, dalle montanare fritte alla pizza marinara (strepitosa).

Una delle poche insegne note che finora è rimasta un’unica sede, che non si è sdoppiata, triplicata, quadruplicata e via dicendo come hanno fatto i suoi “padri” in città: Sorbillo, Da Michele, Di Matteo, Starita.

Eppure le cose potrebbero cambiare da qui a breve. Concettina ai tre santi è stata acquisita da Archive srl, la società ora detiene una partecipazione del capitale del 47,5 per cento. La notizia è stata data dal Mattino. Archive è una società indipendente controllata da Ou(r) Group, ovvero la holding della famiglia di Remo Ruffini, l’uomo che ha rimodellato Moncler, marchio di abbigliamento franco-italiano.

«La mission di Archive è quella di supportare leader e imprenditori fortemente innovativi valorizzando le loro società e traducendo la loro visione in una crescita significativa e sostenibile», ha scritto l’azienda in una nota. 

La napoletana è un business

Foto Concettina ai tre santi

L’acquisizione segue a un’altra operazione del patron di Moncler, sempre nel settore della ristorazione, avvenuta a fine 2018. Archive ha rilevato il 40 per cento del capitale di Langosteria Holding, gruppo a cui fanno capo i ristoranti milanesi Langosteria, Langosteria Bistrot, Langosteria Café Milano e lo stagionale Langosteria Paraggi. 

L’operazione che ha riguardato Concettina ai tre santi è in linea con la strategia di diversificazione di Archive, che da qualche anno punta a investire, attraverso partecipazioni di minoranza, in società operanti nei settori del ready-to-wear, food & beverage e hospitality.

Ed è in linea anche con i cambiamenti che sta vivendo la pizza napoletana, da eccellenza della città partenopea a prodotto da esportare ovunque, attraverso marchi forti, e non per forza con ottimi risultati. Chissà se anche Concettina, e il suo pizzaiolo Ciro Oliva, inizieranno a moltiplicarsi. 

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