In una stessa serata di Champions sono arrivate le sconfitte di Real Madrid e Manchester City, entrambe cadute davanti a squadre allenate da portoghesi, Paulo Fonseca e Rubén Amorim, prossimo a trasferirsi allo United. Un paese che faceva ricorso a tecnici stranieri ora esporta menti di calcio. Che cosa hanno in comune sul piano tattico e sul piano culturale. Tutti figli dell’innovatore Artur Jorge
Il segreto, se un segreto c’è, è che hanno letto bene. Letto, sì; non di tattiche, allenamenti, situazioni di gioco, o meglio: anche di quelle, certo, ma nascere in Portogallo significa essere immersi in un mondo che è letterario di per sé. L’epica di Camões, i drammi storici di Garrett, la moderna proteiformità di Pessoa, il fraseggio anticonvenzionale di Saramago: è una questione di influssi, di ambiente. E la letteratura è fascino, un’aura che si trasferisce sul campo di pallone, in un Paese



