Achille Lauro

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Gli sono cresciute le spalle perché l’ego era già alla sua espansione massima. Io in fondo lo ammiro perché sembra sempre uno caduto sul pianeta terra dentro un uovo alieno che pensa dunque di fare tutto lui per la prima volta. Arrivo a petto nudo che non l’ha mai fatto nessuno. Mi battezzo da solo così porto la blasfemia su un palco. Porto un coro gospel che è proprio un guizzo inedito. E il bello è che pensava fosse inedita pure la sua  Rolls Royce e quindi l’ha ricantata, cambiandole il titolo. Voto 4

Noemi

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Lei è un fenomeno e meriterebbe qualcosa di diverso dal processo di normalizzazione verso il quale sembra avviata a Sanremo. La sua canzone fa un po’ l’effetto che faceva l’abito su di lei: rischia di confondersi con  con la musica di sottofondo, ottenendo l’effetto nude look: resta solo la voce. Voto 6-

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Gianni Morandi

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Interessante che con una mano fasciata canti “Apri tutte le porte”, insinuando il dubbio che per farlo abbia usato le nocche. Tornando seri, la canzone è giusta, la giacca anche e, soprattutto, riesce miracolosamente a scampare l’effetto boomer. Voto 8

Massimo Ranieri

Non è riuscito a scampare l’effetto boomer, appunto. Voto 5

Michele Bravi

Scartato ingiustamente dal Festival lo scorso anno, si è riscattato con una canzone originale e aggraziata, come lui. Voto 9

Ana Mena

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Non si sa come ma sembrando un po’ Jlo, un po’ la Lamborghini, un po’ Lola Ponce alla fine canta e ti viene in mente Soleil del Gf. La canzone è molto bella. Se sei in birreria a Ferragosto a Tenerife. Ubriaco. Voto 2

Mahmood e Blanco

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Ovvero come insegnare ad Achille Lauro ad essere moderni senza battesimi, cresime, stimmate e crocifissioni. Magari portando al festival una bellissima canzone e cantandola pure bene. Quando il vero talento è meglio della finta trasgressione. Voto 10

Fiorello

Questa cosa che tutti gli anni se la tira e si fa desiderare che manco il papa in visita in Siria è francamente insopportabile. Tanto più che le battute su allungamento del pene, “ti saluta stocazz..” e i baci con mascherina sono trovate più bollite della canzone di Giusy Ferreri. È perfino riuscito a salire sul palco mentre c’era Berrettini e a sembrare lui il sesto tennista al mondo, il conduttore di Sanremo, Ornella Muti e la violinista mora. Dice che si sente Mattarella al secondo mandato ma sembra più Salvini che cerca di fare e disfare tutto lui, non azzeccandone una. Voto 4

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Maneskin

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Sono passati da Fallon e il Saturday Night Live ad Amadeus che li va a prendere in golf cart col cappellino “driver”. Sono passati da aprire il concerto dei Rolling Stones ad arrivare prima della performance di Dargen D’Amico. Eppure hanno sempre sorriso, modestia e gentilezza. Se li invitassero ad una puntata di Linea Verde in uno speciale sulla transumanza abruzzese loro, per educazione, accetterebbero.  Li amiamo anche per questo. Voto 10

La Rappresentante di lista

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Sempre interessanti, ma meglio nel 2021. Quest’anno sembrano più una lista civica: c’è dentro un po’ di tutto ma alla fine non sai di che colore sia il miscuglio. Voto 6 e mezzo

Ornella Muti

Una presenza scoppiettante. Legge (male) il nome dei cantanti, non fiata per tutta la serata, arriva il suo momento e in un soporifero susseguirsi su schermo di volti noti del cinema con cui ha lavorato deve sostenere un ruolo d’avanguardia: elogiare gli attori, tutti uomini, con cui ha recitato in varie pellicole. Le donne, nei suoi film, evidentemente al massimo reggevano la giraffa. Voto 1

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