È fissata per il prossimo 12 gennaio l'udienza davanti al gup di Roma dell'indagine che vede coinvolte otto persone tra cui dirigenti dei monopoli di stato e dirigenti e collaboratori di Philip Morris Italia accusati, a seconda delle posizioni, di corruzione e turbata libertà dell'industria e del commercio. Nel procedimento, oltre al ministero dell'Economia, si costituirà parte civile anche la British American Tobacco (Bat). Secondo l'accusa gli imputati avrebbero «compiuto atti contrari ai doveri di ufficio favorendo Philip Morris Italia Srl ricevendo utilità o promesse di utilità, e si sarebbero adoperati con mezzi fraudolenti per turbare l'esercizio dell'attività di commercio di tabacchi della Bat Italia Spa, società concorrente di Philip Morris». Alessandro Bertolini, vicepresidente di British American Tobacco Italia e direttore Affari Legali e relazioni esterne per il Sud Europa ha detto che la compagnia ha «seguito sin dall'inizio e con la massima attenzione ogni sviluppo dell'indagine Cassandra depositando, agli inizi di febbraio, un esposto in procura». 

Bertolini ha poi detto di auspicare «che il procedimento penale in corso faccia piena luce su fatti e circostanze che gettano ombra sulla trasparenza ed imparzialità dell'azione amministrativa e sul doveroso rispetto della libera concorrenza nel mercato di riferimento».

La settimana scorsa, Philip Morris Italia, aveva annunciato un investimento complessivo di 100 milioni che avrebbe comportato la creazione di 400 posti di lavoro a Taranto.

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