- La libertà d’espressione ha bisogno di regole per funzionare, e Facebook ne ha tantissime.
- Tecnicamente, non si potrebbe dire di qualcuno che è “stupido”, “analfabeta”, “ignorante”, “bugiardo o inutile”, per non parlare di “figa” o “figlio di puttana”.
- Nel dettagliare con precisione gli insulti razzisti che non si possono scrivere, il regolamento esplicita stereotipi particolarmente offensivi.
Quanto è libera l’espressione sui social network? Meno di quanto crediamo. D’altronde sarebbe impensabile che strumenti tanto potenti, che permettono a ogni utente di essere letto in pochi secondi dall’altra parte del mondo, non siano accompagnati da rigide norme. Non soltanto esistono delle leggi, diverse di paese in paese, che stabiliscono i limiti della libertà d’espressione, ma inoltre ogni piattaforma social ha le sue, ispirate dalla propria cultura aziendale, dalle specificità tecniche



