Solo la Valle d’Aosta rimane arancione, mentre l’indice che misura la velocità dei contagi torna a scendere, un segnale positivo per l’andamento dell’epidemia
Da lunedì tutta Italia dovrebbe passare in zona gialla e soltanto la Valle d’Aosta dovrebbe restare in zona arancione. Nel pomeriggio, il ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe firmare l’ordinanza con gli spostamenti di colore, decisi sulla base del bollettino settimanale di monitoraggio dell’epidemia di Covid-19 realizzato dall’Istituto superiore di sanità.
Il bollettino
Torna a calare l’indice Rt dopo essere cresciuto per due settimane. L’indice che misura la velocità di diffusione della pandemia è passato dallo 0,89 dell’ultimo monitoraggio allo 0,86 mostrato nell’ultimo bollettino. Solo due regioni, Molise e Umbria, hanno un Rt maggiore di uno, ma il limite inferiore della stima è, in entrambi i casi, inferiore a questa soglia. Scende anche l’incidenza dei nuovi casi settimanali ogni centomila abitanti, passata da 123 della scorsa settimana a 96 di questa.
Non ci sono regioni classificate a rischio “alto”, e quindi a rischio di finire in zona rossa. Solo quattro hanno classificazione di rischio moderato: Calabria, Lombardia, Toscana e Umbria, ma nessuna è indicata con “alta probabilità” di passare a rischio alto.
Restano solo due regioni con un tasso di occupazione delle terapie intensive da parte di malati Covid-19 superiore alla soglia di allarme fissata al 30 per cento. Si tratta di Lombardia e Toscana. La Calabria è invece sopra la soglia del 40 per cento per quanto riguarda il tasso di occupazione dei reparti di area medica. Una settimana fa le regioni in questa situazione erano cinque. A livello nazionale, il tasso di occupazione delle terpaie intensive è al 23 per cento.
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