Elena Cecchettin ha criticato il modo in cui è stato trattato il tema del femminicidio sul palco dell’Ariston, con il cast di Mare Fuori. Amadeus ha detto che è stato «un intervento bello», a suo giudizio, pur rispettando l’opinione di chi la pensa diversamente.

«Accetto il suo giudizio, ma non la chiamerò», ha detto, rispondendo a una domanda di un giornalista che gli aveva chiesto se lo avrebbe fatto. «Non ho il suo numero, ma comunque penso che si debba chiamare una persona se ci si deve scusare, e io non credo di doverlo fare. Per me è stato un bel momento».

Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ha criticato il momento che Sanremo ha dedicato alla violenza sulle donne con il cast di Mare Fuori parlando in un post su Instagram di «un siparietto intriso di pinkwashing. Le vittime di femminicidio e le sopravvissute se ne fanno poco. Sul serio non si poteva fare di meglio?». «Le frasi ascoltate sul quel palco sono roba da baci perugina. E soprattutto: sono frasi sull'amore. Ma l'amore non ha niente a che vedere con la violenza maschile contro le donne», le parole della giovane studentessa veneta che ha citato parte del commento critico della scrittrice Carlotta Vagnoli.

Vagnoli a sua volta aveva criticato sui social il modo in cui il tema è stato trattato, attraverso uno scritto di Matteo Bussola contro la violenza di genere. «Le "nuove regole dell’amore" portate sul palco di Sanremo in quella che a tutti gli effetti è una promo al sapore di pinkwashing di Mare Fuori, sono un concentrato di privilegio maschile e naftalina – scrive l’autrice – Ma soprattutto non sono a fuoco. Non si parla di patriarcato, di cultura dello stupro, di violenza maschile contro le donne, di privilegio, di mascolinità tossica. Far scrivere a un uomo un pezzo del genere mi sembra il punto più ridicolo della serata di ieri», è il pensiero di Vagnoli ricondiviso da Elena Cecchettin.

© Riproduzione riservata