La Rai non risponde su quanto vale la partnership per Sanremo che ha stretto con Eni. Come anticipato da Domani, il 31 si è svolta la conferenza stampa dal teatro Ariston per presentare gli sponsor del Festival, e Amadeus era seduto proprio accanto all’amministratore delegato di Eni gas e luce, Stefano Goberti. Gli ambientalisti hanno lanciato l’allarme per la possibile operazione di greenwashing dell’azienda, cioè l’intenzione di sembrare più verde nonostante si occupi in via prioritaria di petrolio e gas.

Nessun dettaglio è stato offerto sul compenso che ha spinto la tv di stato non solo a concedere spazi promozionali ma anche a cambiare il tradizionale tappeto rosso in un “green carpet”, un tappeto di erba finta davanti alle porte del teatro Ariston per porre l’accento sulle attività verdi di Eni: «Preferisco non dare numeri», ha risposto l’amministratore delegato di Rai pubblicità, Gian Paolo Tagliavia. Dal «punto di vista scaramantico è meglio non fare numeri, li facciamo domenica», quando Sanremo 2022 sarà finito.

Gli artisti e l’impatto

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Eni, e nello specifico Eni gas e luce, la società che si occupa di vendita al dettaglio di energia, rinnovabili e mobilità elettrica, si prepara al lancio del suo nuovo nome e marchio Plenitude, anche in vista anche della quotazione in borsa.

Proprio Plenitude sarà al centro della sponsorizzazione. La partnership con Rai e Rai Pubblicità, hanno spiegato l’ad di Rai pubblicità e Amadeus, darà vita durante il Festival «a un processo per analizzare, per la prima volta, l’impatto dell’evento in termini di consumi ed emissioni di CO2 correlate all’organizzazione e allo svolgimento dell’evento stesso, attraverso strumenti innovativi».

Il tappeto verde, ha detto invece il dirigente Eni Goberti «rappresenta il colore del nostro nuovo logo e racconta del nostro percorso verso la transizione energetica». Un’operazione che secondo gli ambientalisti punta a mettere in secondo piano le reali operazioni dell’azienda, l’Eni infatti nonostante Plenitude (Eni gas e luce) macina utili in larghissima parte grazie all’estrazione di petrolio e metano, nulla a che fare con le attività verdi.

Oltre al “green carpet”, visibile ormai da giorni a Sanremo, non sono stati dati ulteriori dettagli sugli spazi che verranno concessi all’azienda.

Domani ha chiesto ad Amadeus se l’accordo prevede dei limiti per gli artisti o se saranno liberi di esprimere il loro dissenso nei riguardi dell’operazione pubblicitaria o se potranno criticare petrolio e gas.

Alla domanda ha voluto rispondere l’amministratore delegato di Rai pubblicità, Tagliavia: «Ci mancherebbe pure, non ci sono dei vincoli rispetto a quello che gli artisti possono dire. Gli artisti possono dire tutto».

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