Da una parte il ministro ai Trasporti, Matteo Salvini, decide di precettare lo sciopero dei mezzi pubblici già previsto per venerdì, riducendolo dalle 24 alle quattro ore. Dall’altra risponde l’Usb, l’Unione sindacale di base, confermando l’intenzione di fermarsi per un’intera giornata, ma spostando la mobilitazione al 9 ottobre, un lunedì. «È un’aggressione al diritto di sciopero», dicono in una nota firmata dal Coordinamento nazionale del sindacato. «Una mobilitazione di sole quattro ore non basta».

I motivi dello sciopero

La protesta punta il dito contro lo stato dei salari per i lavoratori del settore. Salvini, in una nota, aveva annunciato la precettazione: «Siccome il governo sta preparando una legge di Bilancio che metterà dei miliardi di euro per aumentare stipendi e pensioni, non potevo, da ministro dei Trasporti, accettare che il prossimo venerdì milioni di lavoratori e di studenti rimanessero a piedi tutto il giorno e tutta la sera. Quindi ho ritenuto doveroso intervenire», ha spiegato il ministro.

Per ora rimane invece confermata la protesta del comparto aereo e delle società di handling aeroportuale. Ita conferma la cancellazione di alcuni voli, il cui elenco si trova sul sito della compagnia. Sempre sul sito di Ita si potranno verificare ulteriori aggiornamenti prima della partenza.

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