Un sequestro di beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 22 milioni di euro, è stato eseguito nel Cosentino, dalla polizia di stato e dai militari della guardia di finanza di Cosenza, su disposizione dal tribunale di Catanzaro.

  • I beni sono riconducibili a un imprenditore calabrese operante nell’area dell’alto Ionio cosentino, nel Cassanese e nella Sibaritide ma anche con interessi nella città di Roma e zone limitrofe, che già nel 2016 era stato colpito da provvedimenti interdittivi antimafia, disposti prefetto di Cosenza.
  • Il sequestro preventivo, finalizzato all’applicazione della confisca, ha riguardato 11 società con sedi nei comuni cosentini di Altomonte, Cassano allo Ionio, San Lorenzo del Vallo,  e a Roma, attive in diversi settori merceologici: dallo smaltimento di rifiuti, all’edilizia specializzata, alla torrefazione, trasformazione e commercializzazione di caffè e prodotti affini, supermercati, compravendita immobiliare, servizi pubblicitari e marketing, compravendita e noleggio veicoli e auto da corsa, produzione di birra artigianale, ristorazione, trasporto di merci su strada, «assunzione di appalti pubblici e privati per la progettazione e costruzione di opere», fabbricazione e messa in opera di prodotti bitumosi. Sequestrati anche 58 veicoli industriali e no, compresi veicoli di grossa cilindrata, nella disponibilità del compendio aziendale, una villa di circa 400 metri quadri con un opificio annesso, intestati all’imprenditore e 90 rapporti finanziari. 
  • L’indagine è stata svolta nel quadro di una attività di cooperazione investigativa, dal Servizio centrale anticrimine della polizia di stato, dalla Divisione polizia anticrimine della questura di Cosenza, dal Servizio centrale investigazione sulla criminalità organizzata e dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Cosenza della guardia di finanza. 

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