Nei giorni scorsi, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva chiesto di tenere ancora alta la prudenza, nonostante le riaperture delle ultime settimane, proponendo così di mantenere il numero massimo di persone al tavolo nei ristoranti a quattro, sia al chiuso che all’aperto e sia in zona gialla che bianca. 

Tuttavia, dopo le numerose proteste dei ristoratori, delle regioni e del centrodestra, che avevano giudicato la decisione eccessiva, il ministro ha dovuto cedere. 

Dopo un tavolo tecnico annunciato ieri e conclusosi poche ore fa, infatti, è stato stabilito che il numero di commensali non avrà limiti all'aperto. Al chiuso, invece, è stato concesso un numero massimo di sei persone: un compromesso a metà strada fra la proposta giudicata da molti “eccessiva” di tenere il numero consentito a quattro e le otto proposte da ristoratori e regioni. Se poi si tratta di due nuclei familiari, il numero delle sei persone potrà essere superato anche all'interno dei locali.

Limiti, questi, che potrebbero essere eliminati del tutto a partire dal 21 giugno, quando tutta l'Italia diventerà zona bianca. Il numero massimo di quattro persone sarà infatti mantenuto, per ora, in zona gialla.

I dubbi sui ricevimenti

Le decisioni che il governo deve ancora prendere, o meglio “comprendere”, in termini soprattutto organizzativi, riguardano i ricevimenti con un alto numero di invitati, per cui è stata avanzata la proposta di effettuare dei controlli preventivi.

Secondo il garante della privacy le verifiche sul cosiddetto green pass, obbligatorio per gli invitati, devono essere eseguite direttamente dalle forze dell'ordine.

Quello che il governo dovrà mettere a punto sarà dunque una linea comune per accertare che tutti i partecipanti alla cerimonia avrà già ricevuto almeno la prima dose del vaccino, avuto già il Covid-19 oppure avere con sé il certificato di avvenuto tampone con esito negativo, nelle 48 ore precedenti.

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