Dopo un lungo stallo nelle commissioni Lavoro e Cultura al Senato, si è trovato l’accordo sull’introduzione dell’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, sia per i contratti di lavoro che per l’equo compenso per i lavoratori autonomi. La misura è contenuta nella legge delega approvata oggi, che ora passerà all’aula di palazzo Madama. 

L’indennità

Obiettivo di questa misura è quello di riconoscere la specifica natura "discontinua" delle professioni creative. L'indennità di discontinuità, infatti, riconosce i tempi di preparazione, formazione e studio quali parti integranti dei tempi di lavoro effettivo, perché connaturati e indispensabili per chi svolge un lavoro delle arti performative.

Per conoscere lo stanziamento a disposizione di questo fondo bisognerà aspettare la prossima legge di bilancio di cui l’indennità farà stabilmente parte dal 2023 in avanti. In quell’occasione, saranno i ministeri di Lavoro e Cultura a quantificare le risorse necessarie. Sarà invece un decreto attuativo a definire le tipologie di lavoratori a cui sarà applicata la misura.

Gli altri strumenti

Nel testo approvato sono presenti anche il riconoscimento della professione di agente dello spettacolo dal vivo e il rafforzamento e l’ampliamento delle funzioni dell’osservatorio dello spettacolo e l’istituzione di un tavolo permanente del settore. Riconosciuti poi giuridicamente i live club, mentre è stata introdotto un vincolo per far sì che si tenga conto dell’equilibrio di genere nella ripartizione dei contributi del Fondo unico per lo spettacolo. 

Nei due anni di pandemia era stato proprio lo spettacolo a soffrire di più: le norme ad hoc erano servite a tamponare, ma il nuovo provvedimento, votato da tutte le forze con la sola astensione di Fratelli d’Italia dovrebbe garantire alcuni strumenti in più ai lavoratori di settore, come lo sportello unico presso l’Inps e la rete degli osservatori.

«L'obiettivo dello sportello è quello di garantire maggiori tutele ai lavoratori dello spettacolo e di semplificare l'accesso al certificato di agibilità a tutti i soggetti, inclusi quelli che non operano prevalentemente nel settore, che si avvalgono dei lavoratori dello spettacolo» dice Michela Montevecchi del M5s, prima firmataria dell’emendamento. 

Ora, la conferenza dei capigruppo dovrà stabilire quando il provvedimento potrà passare in aula per l’approvazione definitiva e il rinvio alla Camera per la seconda lettura. 

Intanto, i due ministri competenti hanno celebrato l’approvazione: mentre Andrea Orlando ha twittato «un altro passo per l'estensione dei diritti e delle tutele ai #lavoratori del settore», Dario Franceschini ha parlato di «un importante passo avanti per il completamento del nuovo welfare dello spettacolo». 

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