Il gup Alberto Gamberini ha rinviato a giudizio Paolo Bellini, ex estremista di destra, per concorso nella strage di Bologna del 2 agosto 1980. Insieme a Bellini andranno a processo anche Domenico Catracchia, amministratore di un condominio di immobili in via Gradoli a Roma, accusato di aver fornito informazioni false al pubblico ministero per sviare le indagini e l’ex carabiniere Piergiorgio Segatel accusato di depistaggio.

Il giudice ha rifiutato la richiesta degli avvocati di Paolo Bellini di avviare una nuova perizia sul fotogramma del filmato Super8 che lo identificherebbe sul luogo della strage. Bellini è considerato da molti come il quinto uomo della strage del 2 agosto del 1980 in cui morirono 85 persone e ne furono ferite duecento. La magistratura ha individuato come esecutori materiali alcuni militanti di estrema destra appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari (Nar), tra cui Luigi Ciavardini, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. La sentenza del 2020 della magistratura ha aggiunto anche Gilberto Cavallini come quarto uomo implicato nella strage e per questo condannato all’ergastolo.

Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di Bologn, ha commentato così la notizia: «Il rinvio a giudizio è un passo avanti e un grande evento perché si inizia il processo ai mandanti e passiamo dalla possibilità di un’archiviazione totale a un processo che può benissimo essere un tassello che apre nuovi spiragli di verità, non solo per i familiari delle vittime ma per tutta la società civile italiana. È stato un grande lavoro di 40 anni, molto ma molto complicato».

La prima udienza del processo è stata fissata al prossimo 16 aprile e l’obiettivo dei giudici sarà quello di far luce sui mandanti della strage.
Leggi anche:

© Riproduzione riservata