Colpito con calci e pugni in testa e allo stomaco, dentro il cortile della scuola. È successo a Paolo Merlo, studente del Liceo Antonio Pigafetta di Vicenza, venerdì 7 febbraio, alle 7.40 di mattina. Ad opera di un gruppo di persone che dall’ingresso dell’istituto stava distribuendo volantini di Azione studentesca, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia. «Erano tre. Quando mio figlio è arrivato ha provato a toglierglieli di mano. Subito, due l’hanno attaccato e seguito fino a dentro il cortile del Liceo dove hanno iniziato a prenderlo a calci e pugni in testa, sul naso, sulla nuca, allo stomaco, dopo essersi coperti il volto. Mio figlio non ha risposto con altrettanta violenza, si è soltanto difeso. Gli altri studenti che assistevano alla scena hanno immediatamente tentato ad allontanarli, una studentessa ha chiamato la polizia che è arrivata poco dopo. Ma gli aggressori, non appena capito che sarebbero arrivate le Forze dell’ordine, sono scappati».

Così racconta a Domani il padre di Paolo con la voce mesta: «Il pomeriggio siamo andati al pronto soccorso perché mio figlio non stava ancora bene, aveva dolore e gli usciva ancora il sangue dal naso. Gli hanno dato cinque giorni di prognosi. La mattina dopo siamo stati in questura per la denuncia», riassume il genitore prima di sottolineare: «è molto grave che l’aggressione sia avvenuta dentro la scuola. Questi signori non hanno limiti, pensano di essere i padroni del mondo. Quello che è successo a mio figlio è l’ennesima dimostrazione del clima di tensione che attraversa non solo Vicenza ma tutto il Paese. E che non siamo più disposti a tollerare: è antidemocratico e contro la nostra Costituzione».

A pensare che un clima di violenza e intimidazioni, portato avanti da gruppi di estrema destra, si stia facendo strada, con sempre più prepotenza, dentro le scuole c’è anche il sindacato studentesco Rete degli studenti medi: «Gli stessi giovani che abbiamo visto inneggiare al fascismo nell’inchiesta di Fanpage l’anno scorso, ora sono davanti alle nostre scuole a portare avanti retoriche di violenza e repressione. La verità è che chi oggi aggredisce i compagni davanti ai luoghi d’istruzione non è altro che il braccio di un sistema politico che usa la repressione come unico strumento di dialogo con chi dissente», denuncia Alessia Spillari, coordinatrice della Rete di Vicenza, ricordando come quello che è successo a Merlo non sia un caso isolato. A Firenze, a febbraio di due anni fa, due studenti erano stati pestati da un gruppo di persone, estranee alla scuola, di Azione Studentesca, davanti al liceo Michelangelo. A Roma, lo scorso giugno due studenti della Rete degli studenti medi erano stati aggrediti e trascinati a terra da alcuni militanti di Casapound.

«La dinamica è chiara, si tratta di una vera e propria aggressione di matrice neofascista. Un atto vergognoso, che si inserisce in un clima politico internazionale in cui l’estrema destra si sta facendo sempre più violenta. Ci fa ridere come i consiglieri vicentini di Fratelli d’Italia sventolino le manette a chi pratica le lotte sociali, mentre la loro organizzazione giovanile va a picchiare i ragazzini. Non tollereremo nessuna aggressione fascista nelle scuole della nostra città», fanno sapere gli studenti del collettivo Vicenza Ribelle, insieme ai Giovani Comunisti e alla Fgci, che con la Rete hanno indetto una manifestazione per domenica 9 febbraio alle 15 davanti alla chiesa di San Lorenzo di Vicenza, a sostegno di Paolo Merlo e per porre fine alla violenza nelle scuole.

«L’aggressione nei confronti dello studente del Liceo Pigafetta è l’ennesima azione squadrista da parte di movimenti direttamente legati a Fratelli d’Italia. Pretendiamo che il Governo Meloni si dissoci e chiediamo lo scioglimento di Gioventù Nazionale e di Azione Studentesca. Lo squadrismo all’interno di questi ambienti è la norma e la pratica di questi ambienti. Non possiamo più accettare che accadano episodi di questo tipo all’interno delle scuole del Paese», aggiunge Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, mentre Azione Studentesca non ha ancora risposto alla richiesta di contatto di Domani.

Come si legge in una nota diffusa dagli studenti, anche il dirigente scolastico del Liceo Pigafetta, Roberto Gualtieri, esprime solidarietà allo studente aggredito e condanna fermamente l’accaduto: «Invito tutte le docenti e tutti i docenti a sviluppare, con le proprie classi, una riflessione orientata a rafforzare, nei nostri studenti, i valori costituzionali e democratici fondanti della nostra Repubblica», scrive ai professori della scuola.

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