«Tutto nasce dalla voglia di avere qualcosa di unico, un pezzo unico, qualcosa che pensi tu e che un artigiano realizza per te», dice Roy Caceres. Niente carrellini o piatti di ardesia a cuore, quelli meglio lasciarli a chi non ha nulla da dire
Una vignetta del New Yorker di qualche anno fa, realizzata da Emily Flake, mostrava l’esterno di un ristorante che sull’insegna riportava la seguente battuta: «Cibo meticolosamente preparato e di provenienza locale, servito su manufatti di un passato industriale romantico, da persone che prendono spunto per la moda dai dagherrotipi, ad adulti i cui genitori pagano ancora l’affitto». Uno spaccato abbastanza preciso (e divertente) di una tendenza che negli ultimi anni ha visto arrivare sulle



