Nell’edizione in edicola stamani il quotidiano londinese Times proietta l’ombra del sospetto su Lamont Marcell Jacobs, l’atleta simbolo dei trionfi olimpici italiani grazie alle medaglie d’oro conquistate nei 100 metri e nella staffetta 4x100. La prima pagina della sezione sport, con un ampio servizio che rimanda all’ottava pagina, titola sulle indagini della polizia italiana a carico del nutrizionista che fino a pochi mesi fa si prendeva cura del campione della velocità italiana.

Viene così tirato in ballo Giacomo Spazzini, ex agonista nel body building e nutrizionista che ha fondato il centro Gs Loft a Desenzano sul Garda, la città in cui Jacobs vive.

L’articolo del Times riferisce di un’indagine in corso a Milano, inaugurata nel 2019 e relativa a un traffico di steroidi anabolizzanti. I sospetti avanzati dal Times sono stati ripresi con una certa enfasi anche dal sito dell’Equipe, che ha pubblicato il video girato un anno fa e ripubblicato nei giorni scorsi da Spazzini nel profilo personale Instagram, dopo la vittoria olimpica di Jacobs sui 100 metri.

I rapporti fra i due si sarebbero interrotti lo scorso mese di marzo, come ha dichiarato al Times dall’agente di Jacobs, Marcello Magnani. E l’interruzione sarebbe stata determinata proprio dalle notizie sull’indagine in corso. Va aggiunto che tre giorni fa lo stesso Spazzini, nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica, ha affermato di essere parte lesa nelle vicende oggetto di indagine.

La prime notizie di stampa

L’articolo del Times riferisce che l’indagine sarebbe partita da una segnalazione fatta da un farmacista a un medico del San Raffaele di Milano, relativamente al numero eccessivo di prescrizioni mediche per ormoni della crescita. Farmaci molto costosi, prescritti a firma del medico in questione che però ne era completamente all’oscuro.

A quel punto le indagini avrebbero fatto emergere il dettaglio relativo a un ricettario e a un timbro, ottenuti chissà come, e utilizzati per approvvigionarsi di farmaci dopanti da destinare a uso personale o da vendere alla clientela delle palestre. Le prime notizie di stampa italiane sull’indagine, recuperate dal Times, erano state diffuse da Sky e poi dal Corriere della Sera a marzo 2020 e riferivano di due personaggi al centro dell’indagine, con la sola indicazione delle iniziali: un nutrizionista di nome A. A. e un personal trainer di nome G. S., entrambi impegnati in una palestra di Desenzano sul Garda.

I cronisti del quotidiano londinese che firmano l’articolo riferiscono di aver potuto visionare le carte dell’indagine e parlano di 53 persone coinvolte con una ventina di farmacie presso le quali gli approvvigionamenti sarebbero avvenuti. L’accostamento di tutto ciò alla figura di Jacobs è stato respinto da Magnani, che ha affermato di non avere notizie sull’indagine perché l’atleta non vi sarebbe coinvolto. Sulla linea dell’estraneità ai fatti e alle indagini insiste una lettera fatta pervenire al Times dal legale dell’atleta, Stefano D’Apolito. 

E a rafforzare questa versione provvedono gli stessi giornalisti del quotidiano londinese, che scrivono di avere parlato con un portavoce degli inquirenti milanesi. Da cui hanno saputo che l’indagine è chiusa e Jacobs non è coinvolto. 

Hybrid Method

L’elemento di cui molto si è chiacchierato è l’Hybrid Method, un metodo nutrizionale che sarebbe stato implementato da Spazzini e si fonda sui principi di «stimolare il metabolismo, sviluppare la massa muscolare riducendo la massa di grasso, abbassare al minimo il rischio delle infiammazioni».

Nei giorni scorsi il fondatore di GS Loft, sull’onda del trionfo di Jacobs nei 100 metri, ha esternato per rivendicare i meriti di questo metodo nella straordinaria progressione del campione olimpico che lo ha portato a correre sotto i 10 secondi. Per rafforzare il concetto, Spazzini ha ripubblicato su Instagram il video girato un anno fa, che lo ritrae assieme a Jacobs e risale al tempo in cui l’atleta ha deciso di provare l’Hybrid Method.

Quel video è stato ripreso dall’Equipe e inserito in un articolo ricco di sottintesi. Così come malevole rimangono le considerazioni che il Times espone nella prima parte dell’articolo odierno, dove parla degli straordinari miglioramenti fatti segnare da Jacobs nelle settimane antecedenti i Giochi.

Quanto a Spazzini, nell’intervista rilasciata a Repubblica e pubblicata il 4 agosto asserisce che lui nella vicenda è parte lesa e attribuisce le responsabilità della frode a un biologo che in passato ha collaborato con lui e si è finto medico. Ultima annotazione: nei giorni scorsi Marcell Jacobs ha dichiarato di essersi sottoposto a 18 controlli antidoping nel 2021, tutti negativi.

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