Ieri sera c’erano ancora 12 persone disperse nell’incendio del traghetto Euroferry Olympia, della Grimaldi Lines, partito da Igoumenitsa e diretto a Brindisi. Su 291 persone a bordo, 278 hanno abbandonato la nave immediatamente con le scialuppe di salvataggio e altri due sono stati evacuati nel corso della giornata, quando i soccorritori sono riusciti a salire a bordo della nave.

Tra i dispersi non ancora rintracciati ieri sera non c’era nessun italiano, contrariamente a quanto aveva detto nel pomeriggio la Grimaldi Lines, che successivamente ha spiegato di aver ricevuto informazioni sbagliate.

Si tratta del terzo incendio di una nave in viaggio nel basso adriatico nel corso degli ultimi dieci anni. Nel 2014, nell’incendio del traghetto Norman Atlantic erano decedute 31 persone, mentre nel 2015, l’incendio sul traghetto Francesca non ha causato vittime.

L’incidente

L’Euroferry Olympia ha preso fuoco prima dell’alba, intorno alle sei del mattino. L’incendio è divampato nell’area cargo della nave, dove si trovano parcheggiati numerosi veicoli e autocarri dei passeggeri. Dopo nove minuti dalla chiamata d’allarme, le fiamme erano già diventate ingovernabili. Poco dopo, la nave si è trasformata in una torcia, visibile a miglia di distanza.

Stando a quanto riporta la stessa Grimaldi lines la Euroferry Olympia trasportava 291 persone, di cui 240 passeggeri e 51 membri dell’equipaggio. Ci sarebbe però almeno un passeggero in più, una persona priva di documenti e salita irregolarmente a bordo della nave, che porterebbe il totale dei passeggeri a 292.

Dopo l’allarme lanciato dalla nave e durante l’evacuazione di gran parte di equipaggio e passeggeri, sul posto sono arrivate le prime imbarcazioni di soccorso: quattro motovedette della guardia costiera greca e un pattugliatore della Guardia di finanza italiana. Successivamente si sono aggiunte due imbarcazioni private, un elicottero della Marina militare, due elicotteri dell’Aeronautica militare, oltre a due rimorchiatori e un battello dei Vigili del fuoco. Le buone condizioni meteo hanno permesso ai soccorritori di intervenire tempestivamente.

I soccorsi

La rapidità dell’intervento e la vicinanza con l’isola di Corfù, distante circa una decina di miglia nautiche, poco meno di 20 chilometri, ha permesso di portare rapidamente in salvo le persone immediatamente evacuate dalla nave e questo ha portato, in mattinata, a un’ondata di ottimismo.

Numerosi giornali italiani hanno riportato che tutti i passeggeri erano in salvo. Ieri mattina, quando la dinamica dei fatti non era ancora del tutto chiara, è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha chiamato il comandante generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, per complimentarsi per il salvataggio dei passeggeri da parte della motovedetta Monte Sperone ed esprimere riconoscenza all’equipaggio.

Nel corso della giornata, però, è divenuto chiaro che almeno 14 persone mancavano all’appello. Cinque sono state individuate a bordo della nave, dove avevano trovato rifugio in aree risparmiate dalle fiamme.

A bordo della Grimaldi si è sviluppato un incendio nella notte (Guardia di finanza)

Due hanno miracolosamente trovato rifugio proprio nel garage, il luogo dove è divampato l’incendio e che, per diverse ore, è stato tra i più pericolosi dell’intera imbarcazione. La Guardia costiera greca è riuscita a trarli in salvo intorno alle 18 di ieri, dodici ore dopo lo scoppio dell’incendio, quando un gruppo di soccorritori e sommozzatori è salito a bordo e dal garage li ha condotti fino al ponte della nave, dove sono stati prelevati da un elicottero.

Il ministro della Navigazione e delle politiche insulari, Giannis Plakiotakis, ha sottolineato che è già iniziata l’indagine per determinare le cause dell’incendio, mentre di concerto con la società armatoriale sono state adottate le misure necessarie per evitare l’inquinamento dell’ambiente marino zona.

I precedenti

L’incendio divampato a bordo della Euroferry Olympia della Grimaldi lines ha ricordato a molti la vicenda della Norman Atlantic, del 2014. Entrambi i traghetterano partiti dal porto greco di Igoumenitsa e hanno subìto circa nella stessa area un incendio divampato nei garage. Per fortuna però, sono diversi i numeri.

Trentuno decessi nel caso della Norman Atlantic, i cui soccorsi furono resi difficili dal mare mosso. Alla sera di venerdì, ancora zero per la Euroferry Olympia. La speranza è che alla fine il bilancio non sia troppo diverso da quello dell’altro incidente avvenuto in Adriatico nel 2015: l’incendio scoppiato nella nave Francesca. Anche esso, senza vittime.

 

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