Continuano le evacuazioni nel sud dell'Ucraina dopo la parziale distruzione della diga di Nova Kakhovka, che ha causato allagamenti in molte località lungo il Dnepr, che è anche la linea del fronte.

Decine di migliaia di persone sono minacciate dall'innalzamento delle acque su entrambi i lati del fiume; mentre sul fronte ambientale, il disastro rischia di privare di irrigazione il delta del Dnepr, una delle aree agricole più fertili del paese. Secondo il governo ucraino, i campi nel sud dell'Ucraina potrebbero trasformarsi in deserto l'anno prossimo.

«La situazione più difficile si sta verificando nel quartiere Korabelny della città di Kherson. Finora il livello dell'acqua è salito di 3,5 metri, più di 1.000 case sono allagate» ha detto il vicecapo di gabinetto della presidenza ucraina, Oleksii Kouleba. Le evacuazioni continueranno oggi e nei prossimi giorni con autobus e treni.

«Più di 40.000 persone rischiano di trovarsi in aree allagate. Le autorità ucraine ne stanno evacuando oltre 17mila, ma purtroppo oltre 25mila civili si trovano nel territorio sotto il controllo russo» ha aggiunto il procuratore generale ucraino Andrii Kostin.

Le autorità che gestiscono per i russi le regioni da loro occupate hanno dichiarato di aver avviato l'evacuazione della popolazione di tre località, mobilitando una cinquantina di autobus; e che a Nova Kakhovka, il livello dell'acqua nella città sta cominciando a scendere.

Il disastro avrebbe portato, secondo quanto riferiscono alla Tass i servizi di emergenza russi – all'allagamenti di circa 2.700 abitazioni in 15 insediamenti della regione di Kherson. In totale nella zona  vivevano 22mila persone di cui 1.300 sono state evacuate. Secondo il capo filorusso dell'amministrazione locale, Vladimir Leontiev, il villaggio di Korsunka sulla riva sinistra del Dnepr è stato completamente sommerso.

Rischio petrolio

Intanto, si profila un ulteriore rischio collegato all’episodio. A causa dell'esplosione della diga di Kakhovka, «si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare. L'evacuazione delle persone dall'area allagata è in corso: quasi ottanta insediamenti sono a rischio» ha fatto sapere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul sito web della presidenza ucraina.

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