Per i magistrati di Milano il “re del mattone” non avrebbe considerato gli «interessi pubblici». C’è il rischio che l’immobiliarista «faccia sparire le prove»
«Sacrificare i beni comuni» in nome del «business», fare «cattivo uso delle misure agevolative pubbliche», agire «in contrasto» con le leggi e «le normative europee». Per i pm di Milano che lavorano alla maxi inchiesta sulla gestione dell’urbanistica ci sarebbe tutto questo dietro ai grattacieli e alle torri costruite da Manfredi Catella, sul cui arresto è attesa a ore la decisione del tribunale del Riesame. Attività, quelle del “re del mattone” e di Coima, che avrebbero «leso il territorio e la



