- Nella città laboratorio dell’estrema destra Lega e Fratelli d’Italia sembrano aver fatto pace dopo la frattura creata dall’elezione del presidente della Repubblica. A Verona è stato chiuso un accordo per la rielezione del sindaco uscente Federico Sboarina.
- A poco più di cento giorni dal voto per il centrodestra la matassa è ancora molto ingarbugliata: si trova l’accordo su Verona, ma nelle altre città la coalizione sembra prendere direzioni diverse.
- Il grande assente in questa fase è Forza Italia che, a livello regionale, ha rifiutato la candidatura di Sboarina a favore di Flavio Tosi, ex sindaco di Verona ed ex leghista, espulso dal partito nel 2015.
Nella città laboratorio dell’estrema destra Lega e Fratelli d’Italia sembrano aver fatto pace dopo la frattura creata dall’elezione del presidente della Repubblica. A Verona ieri è stato chiuso un accordo per la rielezione del sindaco uscente Federico Sboarina. Le trattative sono state fatte a livello locale, mentre sul piano nazionale Matteo Salvini solo una settimana fa diceva che la coalizione di centrodestra «si è sciolta come neve al sole». Ora però, in isolamento nella sua casa di Roma



