Viggiù è un piccolo comune del varesotto di poco più di 5mila anime. Fino a qualche mese fa, nessuno dei suoi abitanti, non rientranti nella fascia prioritaria, avrebbe mai immaginato di poter ricevere la prima dose del vaccino contro il Covid-19. Eppure, Viggiù si appresta a diventare il primo paese Covid free d’Italia.

Il centro vaccinale allestito nella palestra di una scuola media ha permesso di concludere, a un ritmo di 700 dosi inoculate giornaliere, il primo richiamo della campagna di immunizzazione che ha coinvolto quasi tutti gli abitanti maggiorenni residenti nel piccolo comune. La decisione è stata presa dalla giunta della Lombardia e dal coordinatore del piano vaccini regionale Guido Bertolaso.

«Ovviamente dobbiamo mantenere tutte le precauzioni, non possiamo tralasciare le attenzioni fin qui seguite – ha detto la sindaca Emanuela Quintiglio – Ma sono fiduciosa, siamo diventati un modello nazionale per il piano vaccinale». La sindaca ora guarda al futuro economico del paese: «mi sento di aggiungere che per l’estate qui saremo tranquilli, e invito chi cerca un posto di villeggiatura a venirci a visitare».

La somministrazione di massa

La vaccinazione degli abitanti di Viggiù è stata preceduta da uno screening collettivo, dopo che nel paese si erano registrati vari focolai di contagi soprattutto dovuti alle varianti, tra cui è stata identificata, per la prima volta in Italia, anche quella scozzese. Mentre gli esperti stanno cercando di capire come si sia diffuso il contagio nel piccolo paesino al confine con la Svizzera, le istituzioni hanno deciso di vaccinare a tappeto l’intera popolazione. «Se contiamo il personale sanitario e altre categorie che erano già state vaccinate in precedenza possiamo concludere che l’80 per cento degli abitanti ha avuto la prima dose di vaccino: non possiamo che essere più che soddisfatti» ha affermato il sindaco.

Secondo i dati forniti dalle istituzioni, c’è stata una media partecipativa di circa il 78 per cento dei cittadini residenti a Viggiù (3.039 abitanti), ben oltre la soglia del 70 per cento considerata necessaria per raggiungere la tanto agognata immunità di gregge.

Agli over 65 è stato somministrato il siero di Moderna, mentre nella fascia della popolazione tra i 18 e i 65 anni è stato inoculato AstraZeneca.

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