Tra i dirigenti più importanti del comunismo internazionale, muore a Jalta nel 1964. C’è un Togliatti che «ancora oggi suona attuale», spiega lo storico Gianluca Fiocco, della Fondazione Gramsci, che al Migliore ha dedicato Togliatti, il realismo della politica (Carocci). «Si pensi alle riflessioni sulla questione nucleare e l’unità del genere umano»
A sessant’anni dalla morte di Palmiro Togliatti, avvenuta a Jalta il 21 agosto del 1964, cimentarsi con uno dei dirigenti più importanti del comunismo internazionale, quello senza il quale - per dirne solo una - non avremmo conosciuto gli scritti carcerari di Antonio Gramsci, rischia di diventare «brevi cenni sull’universo», per usare proprio una delle celebri lezioni di giornalismo contenuta nei Quaderni. C’è un Togliatti che «ancora oggi suona attuale», spiega lo storico Gianluca Fiocco, della



