Continua lo sciopero della fame di Alfredo Cospito, l’anarchico in carcere al 41 bis a Sassari: non mangia da 85 giorni e oggi è andata a fargli visita una delegazione del Partito democratico, per accertarsi delle sue condizioni.

La delegazione, composta dall’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, Walter Verini, la capogruppo alla Camera, Debora Serracchiani e Silvio Lai, lo ha incontrato e ha parlato con i suoi medici.

«Al momento non è apparentemente in grave pericolo, ma siccome ha rinunciato al cibo da molto tempo ci sono livelli del sangue che stanno diminuendo e che potrebbero creare in ogni momento scompensi a organi vitali», ha detto Verini, che ha parlato di «situazione non rassicurante, anche se come dice lui stesso non risultano pericoli imminenti».

I parlamentari dem hanno sottolineato anche che esiste una questione di rispetto dell’articolo 27 della Costituzione, che prevede che la pena detentiva non sia contraria al senso di umanità e tenda alla rieducazione. «Sottolineiamo che esiste l'articolo 27 della Costituzione e pensiamo che vada applicato fino in fondo», ha detto Serracchiani.

Cospito è detenuto da dieci anni per reati connessi alla sua attività anarchica ed è stato condannato non in via definitiva ad altri 20, ma la corte d’appello di Torino, su rinvio della Cassazione, deve ridefinire la pena per il reato non più di strage ma di strage politica, che prevede l’ergastolo. Attualmente la questione è stata rinviata alla Consulta, per valutare la possibilità di applicargli attenuanti.

Nel frattempo, da maggio scorso, gli è stato applicato su firma della ministra Marta Cartabia e richiesta della direzione distrettuale antimafia, il regime del 41 bis a causa della sua corrispondenza e pubblicazioni su riviste anarchiche.

La posizione di Nordio

Cospito ha cominicato anche ai parlamentari che non intende sospendere lo sciopero e nel frattempo l’appello per chiedere al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di intervenire per revocare temporaneamente la misura carceraria ha raggiunto le oltre 4mila firme.

Il ministro Nordio ha indirettamente risposto all’appello, dando il suo chiarimento alla situazione e facendo sapere che la situazione è costantemente monitorata.

Il ministero ha fatto sapere che il decreto di applicazione del regime del 41 bis è stato firmato il 4 maggio 2022 perchè Cospito «ha fatto pervenire dal carcere documenti di esortazione alla prosecuzione della lotta armata di matrice anarco-insurrezionalista, dimostrando così di essere in grado di collegarsi con l’esterno, nonostante la detenzione in regime ordinario». Inoltre, ha sottolineato il ministero, il tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto, lo scorso 19 dicembre, il ricorso del detenuto contro il decreto di applicazione del regime speciale.

«Al momento al Ministero della Giustizia non è arrivata alcuna richiesta di revoca del regime speciale 41 bis né da parte del detenuto, né da parte dell’autorità giudiziaria, che a fronte dell'aggravamento delle condizioni di salute può disporre una sospensione della pena o chiedere al Ministro una revoca del regime speciale».

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