Si è chiuso il complicato lavoro di tessitura al Consiglio superiore della magistratura per il turn over nelle commissioni. Il lavoro di incastro è delicato: alcune commissioni sono più attenzionate di altre (in particolare al Quinta, che conferisce gli incarichi direttivi e semidirettivi, ma anche la Settima che si occupa dell’organizzazione degli uffici giudiziari e soprattutto la Disciplinare) e la difficoltà è bilanciarne i componenti in funzione dei loro diversi orientamenti, di provenienza politica nel caso dei laici e di gruppo associativo nel caso dei togati.

Il termine per indicare le nuove composizioni scade l’8 ottobre ma il Csm ha trovato la quadra in anticipo e con un esito per certi versi insperato: a presiedere l’ambita Quinta commissione sarà il laico di Fratelli d’Italia Felice Giuffrè.

E la prima volta nella storia del Csm che questa commissione sarà presieduta «da un laico d’area centro destra», fa notare una fonte qualificata del consiglio, secondo cui proprio questa è la dimostrazione che il percorso di «scorrentizzazione» del Consiglio sta continuando. 

 Secondo le ricostruzioni interne, il risultato sarebbe stato il frutto di una sinergia tra comitato di Presidenza – da poco rinnovato con il vicepresidente Fabio Pinelli, il procuratore generale di Cassazione Pietro Gaeta e il neo primo presidente della Cassazione Pasquale D’Ascola – e il Quirinale.

Proprio il Colle più alto, infatti, starebbe seguendo con sempre maggiore attenzione il Consiglio che presiede, sia in vista della riforma costituzionale della giustizia che è in dirittura di arrivo sia dopo che il plenum si è spaccato nella elezione proprio di D’Ascola. Un segnale, questo, che non ha fatto piacere al Quirinale che aveva lavorato per cercare unità nell’individuazione del vertice della Suprema corte.

Opposta la valutazione dell’indipendente Andrea Mirenda, sostenitore del sorteggio al Csm: «Siamo alla consueta lottizzazione. Tre presidenze ad Area, altrettante a Magistratura indipendente e una a Unicost». 

La composizione

La Prima commissione (incompatibilità) è presieduta da Michele Forziati (Unicost), vicepresidente Roberto Romboli (laico in quota Pd) e composta da Isabella Bertolini (laica in quota FdI); Bernadette Nicotra (Magistratura indipendente); Tullio Morello (Area), Maria Luisa Mazzola (Magistratura indipendente).

La Seconda commissione (regolamento interno) è presieduta da Paola D’Ovidio (MI); vicepresidente Roberto Romboli e composta da Roberto Fontana (togato indipendente); Marcello Basilico (Area); Felice Giuffrè (laico in quota FdI) e Antonino Laganà (Unicost).

La Terza commissione (accesso in magistratura) è presieduta da Marcello Basilico (Area), vicepresidente Isabella Betolini e ocmposta da Tullio Morello, Maria Luisa Mazzola, Roberto D’Auria (Unicost) e Daniela Bianchini (laica in quota FdI).

La Quarta commissione (valutazioni di professionalità) è presieduta da Maria Francesca Abenaboli (Area), vicepresidente Claudia Eccher (laica in quota Lega) e composta da Andrea Mirenda (togato indipendente), Michele Papa (laico in quota M5S), Maria Vittoria Marchianò (MI) e Roberto D’Auria.

La Quinta commissione (incarichi) è presieduta da Felice Giuffrè, vicepresidente Maurizio Carbone (Area) e ocmposta da Domenica Miele (Md); Enrico Aimi (laico in quota Forza Italia), Eligio Paolini (Mi) e Marco Bisogni (Unicost).

La Sesta commissione (ordinamento giudiziario) è presieduta da Antonello Cosentino (Area) vicepresidente Michele Papa e composta da Bernadette Nicostra; Edoardo Cilenti (Mi), Antonino Laganà e Daniele Porena (laico in quota FdI).

La Settima commissione (organizzazione degli uffici) è presieduta da Claudia Eccher, vicepresidente Roberto Fontana e composta da Michele Forziati; Dario Scaletta (Mi), Mariafrancesca Abenavoli ed Ernesto Carbone (laico in quota Iv).

L’Ottava commissione (magistratura onoraria) è presieduta da Eligio Paolini, vicepresidente Daniela Bianchini e composta da Andrea Mirenda, Genantonio Chiarielli (Area), Dario Scaletta ed Ernesto Carbone.

La Nona commissione (rapporti istituzionali) è presieduta da Edorardo Cilenti, vicepresidente Enrico Aimi e composta da Roberto Romboli, Domenica Milene, Antonello Cosentino e Marco Bisogni.

Quanto alla Sezione disciplinare, la guida spetta al vicepresidente Fabio Pinelli, i componenti sono Daniele Porena, Palo D’Ovidio, Genantonio Chiarielli, Antonino Laganà e Roberto Fontana.

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