All’indomani del consiglio dei ministri, che ha approvato un decreto legge che modifica il testo unico sull’immigrazione, arriva la dura reazione delle toghe progressiste di Magistratura democratica. In particolare, i magistrati criticano il dl nella parte in cui modifica, restringendola, la norma che disciplina il riconoscimento della protezione speciale ai migranti.

“La riforma andrà a colpire persone che in Italia lavorano con contratti regolari, hanno un’abitazione e spesso avevano trasferito qui anche la famiglia. Persone, insomma, ormai parte integrante del sistema sociale del nostro paese”.

Le critiche di Md

In altre parole, la critica delle toghe è che il governo abbia risposto ai morti di Cutro estromettendo i migranti “dal sistema legale, impedendo loro - nella volontà del Governo - di chiedere un permesso per protezione speciale”.

Con il rischio di produrre un esercito di irregolari “che non potranno essere allontanati, in mancanza di accordi per il rimpatrio con la maggioranza dei paesi dai quali provengono e che andranno ad alimentare il mercato del lavoro nero”.

Le conseguenze rischiano di non essere solo pratiche nella vita dei migranti, ma anche di mettere in difficoltà la macchina della giustizia. “Aumenterà enormemente il contenzioso”, si legge nel comunicato.

Md critica tutti gli aspetti del decreto legge, anche la parte che più ha interessato il ministero della Giustizia, con l’inserimento di un nuovo reato di lesioni o morte in seguito al traffico di migranti e con l’innalzamento delle pene per gli scafisti. “Anche solo immaginare che il traffico di esseri umani si combatta con l’innalzamento esorbitante delle pene per gli scafisti, è solo un’illusione che alimenta il mito del panpenalismo, al fine di anestetizzare le paure sociali e tacitare le coscienze, individuando un nemico da combattere, anzi da abbattere”.

Secondo Md, infatti, i processi già celebrati hanno dimostrato che gli scafisti, “sono di regola persone altrettanto vulnerabili, ai quali si affida il timone in cambio della gratuità del viaggio o altri modesti vantaggi. Insomma: un povero tra i poveri, non certo il gestore del traffico”.

La presa di posizione politica

“Anche a fronte di sciagure csì enormi come la strage di Cutro, non si vuole prendere atto che non c’è alcuna contingente emergenza bensì un fenomeno strutturale” che va governato “attraverso l’istituzione di canali legali, è l’unico mezzo che esclude la perdita di vite”.

Un giudizio tranciante, quello dell’esecutivo di Md, che è anche una presa di posizione politica del gruppo.

Proprio su questo, nei giorni scorsi è infiammata la polemica dentro l’Associazione nazionale magistrati. Su proposta di Md, è infatti stata approvata con un solo voto di scarto una mozione critica rispetto alle posizioni del governo sul tema migratorio. Ma senza i voti dei magistrati conservatori di Magistratura indipendente, che ritengono improprie le prese di posizione politiche da parte dell’associazione.

La polemica

Lo scontro è stato molto acceso, a colpi di comunicati stampa.Da un lato Md, secondo cui è compito dell’Anm prenunciarsi su «questioni rilevanti per ciascun magistrato e per la magistratura, nella sua posizione tra le istituzioni e nella società».

Dall’altro Mi, che invece ritiene che non sia compito dell’Anm prendere posizione su «temi così controversi come quello delle politiche dell’immigrazioni, sul quale vi sono diverse sensibilità» e meno che mai è «consentito all’Anm emettere comunicati pro o contro l’indirizzo politico del governo».

Nei giorni successivi, anche Unicost ha definito «inopportuno» il documento approvato dall’Anm, perchè «Si rischia di coinvolgere magistratura in polemica politica alla quale dovrebbe essere estranea», ha detto la presidente, Rossella Marro, aggiungendo che «Come cittadini siamo tutti addolorati dalla morte di uomini, donne e bambini, naufragati mentre tentavano di raggiungere il nostro paese. Come magistrati è nostro dovere tacere in merito alla specifica vicenda in considerazione della circostanza che è in corso un'inchiesta chiamata a verificare eventuali responsabilità».

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