Giustizia

Il governo vuole l’autonomia a parole, nei fatti accentra a Roma anche i ricorsi sul Pnrr

Foto Mauro Scrobogna/LaPresse
Foto Mauro Scrobogna/LaPresse
  • Fitto vuole approvare una norma che sposta la competenza per tutti i ricorsi sugli appalti del Pnrr al Tar Lazio, con il rischio di ingolfare l’ufficio che già gestisce circa un terzo di tutte le controversie in materia di appalti.

  • Con buona pace dell’autonomia regionale leghista, che dovrebbe proprio valorizzare le singole regioni e dovrebbe valere anche per la giustizia di prossimità.

  • Il rischio è che si allunghino anche i tempi delle decisioni. Nei Tar periferici, infatti, il tempo medio per una decisione di primo grado in materia di appalti è di 111 giorni, quindi poco più di tre mesi, e 158 in secondo grado.

A parole, il governo promuove l’autonomia territoriale della Lega. Nei fatti, il progetto di Fratelli d’Italia è quello di accentrare a Roma tutte le decisioni che contano, anche in materia di Pnrr e anche se riguardano le regioni. Martedì 14 febbraio, infatti, dovrebbe arrivare in pre consiglio dei ministri il decreto legge Pnrr, voluto dal ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto. L’uomo a cui la premier Giorgia Meloni ha affidato il ministero senza portafoglio che però è lo snodo

Per continuare a leggere questo articolo