La Lega rinuncia alle ambizioni di governo per difendere il suo territorio di riferimento. È quello che emerge paragonando le agende dei diversi membri del governo: quelli di Fratelli d’Italia viaggiano per l’Europa, si confrontano con gli omologhi stranieri e portano avanti l’agenda sovranista nell’Unione, i leghisti devono accontentarsi di comizi in Lombardia e cene elettorali in Lazio.

L’agenda di Giorgetti

Il caso più evidente è quello del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Mentre il suo collega allo Sviluppo economico Adolfo Urso è il braccio operativo di Giorgia Meloni in Europa, dove dà battaglia per difendere gli interessi del governo contro i piani di Germania e Francia, che vogliono abolire il limite agli aiuti di stato, Giorgetti è bloccato in una lunga serie di appuntamenti sul territorio lombardo. Il 23 gennaio è stato a Morbegno, in provincia di Sondrio, al convegno Lavoro e competitività nei territori di confine, il 29 è passato a Chiuro per incontrare la filiera agroalimentare e i consorzi di tutela. In questi appuntamenti non ha perso occasione per parlare dei problemi dei frontalieri e dei meriti di Attilio Fontana nel settore idroelettico.

L’unico momento di pausa nella campagna elettorale è stato il 3 febbraio, quando Giorgetti ha avuto un colloquio la ministra per gli Affari europei francese, Laurence Boone. Il 4 il ministro più amato dall’elettorato lombardo per il suo approccio pragmatico, che ha garantito agli autonomi la flat tax, è stato nel bergamasco, dove ha fatto visita a diverse aziende del territorio. Il 5 febbraio ha trovato l’ispirazione per visitare una mostra dedicata ad Andy Warhol a Varese, mentre il 6 a Brescia ha incontrato Coldiretti e Intesa Sanpaolo. Nel mezzo, ovviamente, non è mancato agli eventi dove sono stati convocati tutti i ministri della Lega, quello del 28 gennaio al Teatro Manzoni di Milano, e quello del Milano Innovation District il 6 febbraio.

Nel frattempo, Urso incontrava i colleghi europei: negli ultimi giorni di gennaio e nei primi di febbraio nella sua agenda figurano colloqui con l’omologo ceco, rumeno, greco, bulgaro, svedese, portoghese, croato, spagnolo, austriaco e cipriota. Tutto lavoro in vista del consiglio europeo del 23-24 marzo, dedicato alla nuova politica industriale europea: secondo il duo Meloni-Urso, la proposta della commissione sul tema degli aiuti di stato «può e deve essere migliorata per diventare davvero efficace». Un tema che è tornato anche nell’ultimo viaggio di Meloni a Berlino, dove ha affrontato il primo difensore dell’abolizione dei limiti alle sovvenzioni pubbliche, Olaf Scholz.

La presidente del Consiglio ha anche tenuto a diffondere la notizia della «serie di fitte telefonate» in vista del Consiglio europeo straordinario del 9-10 febbraio sul tema dei migranti. La premier ha parlato con il presidente francese Emmanuel Macron, con il primo ministro olandese Mark Rutte, il cancelliere austriaco Karl Nehammer e il premier greco Kyriakos Mitsotakis. Meloni si è fatta vedere poco sul territorio, rassicurata dai solidi sondaggi, che danno Fratelli d’Italia primo partito sia in Lazio che in Lombardia. La premier ha partecipato nel fine settimana scorso all’evento dei leader del centrodestra per Francesco Rocca, suo candidato d’area per il Lazio, e ieri sera ha chiuso la campagna elettorale di Fontana a Milano, ma per il resto ha dato l’esempio ai suoi ministri per ritagliarsi un ruolo più nazionale (ed europeo) possibile.

Il programma della Lega

Molto diversa la situazione del Carroccio, che ha mobilitato tutti i suoi vertici per fare campagna sul territorio. L’agenda più piena dopo quella di Giorgetti resta quella del leader Matteo Salvini, che oltre a seguire gli eventi di campagna elettorale deve trovare lo spazio per le incombenze che gli competono in quanto vicepremier e ministro dei Trasporti.

Oltre agli eventi di gruppo, Salvini ha fatto in modo anche di visitare i gazebo della Lega: il 4 febbraio ne ha girati addirittura cinque, a Milano, Rho, Legnano, Inzago e Palazzago. Ma la combinazione perfetta tra gli incarichi del ministro dei Trasporti e la campagna elettorale sul territorio si concretizza nei sopralluoghi ai cantieri. Il 2 febbraio ne ha fatto uno alla futura stazione di Porta Metronia della metro C, per poi chiudere la giornata a una cena elettorale ad Anagni. Ieri invece ha partecipato alla Milan International Building Alliance e poi ha fatto un salto a Lainate, per un sopralluogo al canitere ampliamento alla quinta corsia dell’A8.

Mobilitato anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha girato la Lombardia in lungo e in largo: ieri a Bergamo e Seriate, dove una fotografia lo immortala mentre sfoglia un libro insieme a due allievi di una scuola paritaria che lo guardano dubbiosi, lunedì all’esposizione organizzata da una onlus di Lecco, dopo un salto a Lentate sul Seveso. A fine gennaio era a Carate Brianza, pochi giorni prima al convegno IeFP Lombarda con il presidente di regione Fontana.

Agli Affari regionali Roberto Calderoli ha speso tutte le sue energie per ottenere l’approvazione della riforma dell’autonomia differenziata ed è stato esentato dagli impegni sul territorio, mentre la collega Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità, ha tenuto a inaugurare di persona due parchi gioco inclusivi a Lierna e Calolziocorte, nel lecchese. Il 16 gennaio ha partecipato a un covegno con Fontana dedicato alle associazioni lombarde di pazienti e caregiver. Meno presente, anche per ragioni di origini personali, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a cavallo tra l’area leghista e quella meloniana.

Gli eventi sul territorio a cui ha partecipato sono appena due, sovrapponibili con i suoi impegni ministeriali: l’inaugurazione del Binario 21 della stazione centrale insieme a Liliana Segre e una conferenza, lunedì scorso a Milano, su Benedetto Croce.

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