- Enrico Letta ha proposto che avvocati e professori facciano parte e votino nelll’organo territoriale che giudica la professionalità delle toghe. Il “parlamentino” dell’Anm contrario: «Mina l’indipendenza e serenità»
- Attualmente, circa il 99 per cento delle toghe ottiene giudizio positivo ogni quattro anni dai voti dei propri colleghi e procede nella carriera.
- L’Anm ha votato un documento contrario alla proposta del Pd, l’unica voce critica è arrivata da Magistratura democratica: “Pensare che i magistrati si comportino diversamente perchè hanno paura di un membro laico è offensivo”, ha detto Silvia Albano.
E’ bastata un’agenzia stampa per mandare in agitazione i magistrati: il Partito democratico ha proposto di inserire nella riforma dell’ordinamento giudiziario (il cui termine per gli emendamenti scade giovedì 27 maggio) la previsione che «i componenti avvocati e professori universitari dei consigli giudiziari abbiano il diritto di intervento e anche di voto sulle deliberazioni inerenti alle valutazioni di professionalità dei magistrati». Risultato: nella riunione di domenica il comitato diretti



