Francesco Schiavone nel 2019 chiedeva alla direzione dell’istituto in cui era detenuto di portare pacchi e consegnare il cibo. La sua collaborazione è stata rallentata anche dal figlio Emanuele, tornato libero a Casal di Principe rifiutando la protezione
Il camorrista Francesco Schiavone, detto Sandokan, voleva pentirsi da tempo. Un documento che Domani ha letto conferma la volontà di cambiare vita del numero uno del clan dei Casalesi, un intendimento inizialmente frenato anche dalla contrarietà del figlio, Emanuele Libero Schiavone, scheggia impazzita della famiglia criminale ormai azzerata con il pentimento del capo assoluto. I due destini opposti si incrociano anche in questi giorni, con Sandokan che per la prima volta è inserito nella lista



