Care lettrici, cari lettori

la settimana della giustizia è legata alle novità sul caso Almasri, che inguaiano il ministro della Giustizia Carlo Nordio. In newsletter trovate tutte le novità.

In parlamento, invece, continua il percorso approvativo della riforma costituzionale della giustizia, che dovrebbe chiudersi entro la fine del mese ma che è stato interrotto in tre occasioni fino ad ora per mancanza di numero legale.

Poi il carcere: il tema è sempre attuale, soprattutto con il caldo di questi giorni e il sovraffollamento al 134 per cento. Eppure, continuano a mancare risposte concrete dal governo, mentre sul tema sta lavorando il Cnel.

Infine, oggi esce la seconda puntata di Per questi motivi, il podcast di Domani sui processi che hanno cambiato la storia italiana. La seconda puntata – che potete già ascoltare su Spotify, tutte le principali piattaforme di podcast e anche sul sito di Domani – racconta il processo a Lidia Cirillo, ragazza napoletana sedotta e abbandonata da un ufficiale inglese che aveva promesso di sposarla e la presentava come sua moglie. Lei lo uccide con la pistola che lui le aveva donato: delitto d’onore non può essere perchè manca il matrimonio, ma gli avvocati sfruttano il motivo d’onore e la pena è molto lieve. Il processo diventa il simbolo di un’Italia stanca dell’occupazione alleata a fine anni Quaranta, ma anche l’occasione di riflettere su un reato dai contorni arcaici che rimane nel codice penale fino al 1981.

L’appuntamento con le nuove puntate è ogni due settimane, per non perdervi nessuna nuova uscita cliccate sulla campanellina di Spotify sotto al titolo del podcast e, se Per questi motivi vi sta piacendo, lasciate una recensione positiva e consigliatelo ad altri appassionati di crime!

Nordio e Almasri

La vicenda legata all’espulsione in tutta fretta con volo dei servizi del generale libico Almasri torna a preoccupare soprattutto il ministero della Giustizia. A finire nel mezzo, dopo il ministro Nordio, è la sua capo di Gabinetto Giusi Bartolozzi.

Come riportato da Domani, intorno al 12 febbraio scorso lei avrebbe chiesto conto con una nota agli uffici ministeriali di alcune interlocuzioni intercorse col tribunale dei ministri, titolare del fascicolo d’indagine contro Nordio stesso, la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un fatto che porrebbe la super dirigente in una posizione scomoda: con quella nota avrebbe potuto interferire nell’indagine?, è la domanda alla quale non è ancora stata data una risposta. Bartolozzi, contattata da Domani, non ha voluto rispondere. Fonti a lei vicine, tuttavia, hanno minimizzato: «Rientrava tra le sue prerogative farlo».

Intanto, Il tribunale dei ministri ha autorizzato la difesa della premier Giorgia Meloni, del sottosegretario Alfredo Mantovano e dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi a visionare gli atti del fascicolo in cui sono indagati per favoreggiamento e peculato in relazione al caso Almasri. Le tre giudici del collegio hanno dunque accolto la richiesta dell’avvocata Giulia Bongiorno. Una richiesta accolta parzialmente perché in base a quanto si apprende non si potrà effettuare copia degli atti, esclusivamente visionabili.

La vicenda, tuttavia, mette in difficoltà soprattutto Nordio, che continua a difendere la sua dirigente. Nella vicenda si intrecciano anche considerazioni politiche: Nordo è anche il ministro di cui porta il nome la riforma su cui il governo sta investendo di più. Qui una mia analisi.

Gli obiettivi del Pnrr

Le ultime notizie sui dati del Pnrr mettono in allarme per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi per la giustizia civile: al Paese mancherebbe ancora metà dell'abbattimento del 40% pattuito con l'Europa.

«L'improvvisazione non sostituisce la programmazione»; è stato il commento dell'Associazione nazionale forense: di fronte «alla necessità di portare a termine oltre 200.000 sentenze in più e a un abbattimento del 20% del 'Disposition time', si pensa di ricorrere a soluzioni emergenziali come il coinvolgimento dei giudici del Massimario della Cassazione, già oggetto di tensioni istituzionali, e ad altri interventi straordinari sui seniores e i tirocinanti». Troppo poco, secondo gli avvocati. 

«Mentre il governo impegna le proprie energie su una riforma costituzionale che nulla ha a che fare con l'efficienza della giustizia, l'Italia rischia di perdere le risorse del Pnrr a causa dei mancati investimenti per ridurre la durata dei processi civili. E questo nonostante l'enorme sforzo dei giudici italiani a cui non vengono date le risorse sufficienti per fare il proprio lavoro», è il commento dell’Anm.

Prima della sospensione estiva, il 16 luglio, arriverà al plenum del Consiglio superiore della magistratura una delibera congiunta di VI e VII commissione con la descrizione delle misure suggerite per il raggiungimento degli impegni assunti a livello europeo. L’ipotesi è quella di un esercito temporaneo di magistrati:1.500 toghe, affinché siano rispettati gli obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per non lasciar disperdere i fondi europei previsti dal target. La bozza di delibera prevede un ritorno di magistrati dalla pensione e dagli uffici del Massimario della Cassazione oltre all'impiego di onorari già impegnati come giudici di pace e tirocinanti. 

Gratteri in tv

Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, farà un programma su La7 dal titolo "Lezioni di mafie", registrato nel teatro dell'università Roma Tre, rispondendo tra l'altro alle domande degli studenti. La notizia ha creato scompiglio e interrogativi sulla legittimità di farlo. In realtà non esiste nessun divieto da parte del Csm, nè necessità di chiedere permessi particolari. 
A commentare la notizia è stato il ministro Nordio: «E’ un pm e ha tutto il diritto di dire quello che vuole. Avendo accettato questo incarico, l'amico Gratteri ha già accettato la separazione delle carriere».

Il diretto interessato ha risposto: «Le critiche? mi piacciono, odio maggiordomi e lacchè, voglio gente in buona fede non polemiche strumentali: ricordo magistrati che sono andati a parlare di mafia quando la televisione era in bianco e nero e nessuno si è lamentato, io mangio pane e veleno e ho le spalle larghe» e «ho chiesto anche ad esperti del Csm che mi hanno detto che non c'è bisogno di autorizzazione, proprio perché è a titolo gratuito e perché non parlo di fatti specifici ma di fenomeni, non parlerò di indagini».

Carcere

In un question time, Nordio risponde a una domanda sul carcere: «Il sovraffollamento carcerario lede la dignità della persona ma la liberazione anticipata come la storia ci insegna non è uno strumento risolutivo». Ha citato i dati del 2006: con il Governo Prodi, la popolazione detentiva era pari a 60.710 detenuti. Con l'indulto del 2006 furono rimessi in libertà il 36% dei detenuti. «Risulta che già nel febbraio del 2008 le presenze detentive aumentarono nuovamente a 51.195 e nel luglio 2009 a 63.472, in misura addirittura superiore a quella registrata tre anni prima, mantenendo peraltro una crescita costante» ha aggiunto. «Inoltre, nel giro soli tre anni è stata registrata una recidiva del 48%».

Per questo «la recidiva va abbattuta investendo nel lavoro e nella formazione, dando ai detenuti opportunità concrete di crescita personale e professionale e mettendo al centro la loro umanità. Questo Governo non si è solo occupato di edilizia penitenziaria ma ha stanziato risorse straordinarie per potenziare le attività trattamentali dei detenuti e i percorsi alternativi alla detenzione».

Nella stessa giornata si è tenuto al Cnel un evento sul carcere, alla presenza anche di Ocf. «In troppe carceri italiane si muore di caldo, di abbandono e di silenzio. La pena detentiva, per Costituzione, deve tendere alla rieducazione. Ma come può esserci riscatto laddove si nega la dignità umana più elementare, come l’accesso a un ambiente vivibile? Questo non è più solo un tema di giustizia penale, ma una questione morale e civile», ha dichiarato il Coordinatore dell’OCF Mario Scialla.

Il Presidente del CNEL Renato Brunetta ha ricordato che «il tema carcerario non può più essere affidato solo alla buona volontà dei singoli» e «per dare risposte strutturali, non bastano le buone pratiche isolate: servono interventi sistemici, replicabili in tutti i 189 istituti penitenziari italiani. È questo il nostro “coefficiente di razionalità”. Per questo, abbiamo avviato un accordo con Cassa Depositi e Prestiti, coinvolgendo le sue partecipate, per promuovere numerosi progetti di investimento in carcere: spazi, formazione, capitale umano, logistica, tecnologie, contrattualistica. Parallelamente, stiamo lavorando per includere i detenuti nella piattaforma SIISL del Ministero del Lavoro, nata per il matching tra domanda e offerta per i soggetti più fragili».

Nomina al Csm

Giovedì 4 settembre alle ore 16.30 nell'Aula Bachelet del CSM si terrà una seduta straordinaria di plenum presieduta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con all'ordine del giorno: ''Conferimento dell'ufficio direttivo apicale giudicante di legittimità di Primo Presidente della Corte di Cassazione". La seduta sarà trasmessa in diretta streaming sul sito di RadioRadicale.

Nomine al csm

Uffici direttivi:

Procuratore Viterbo: nominato Mario Palazzi, attualmente sostituto procuratore Roma

Procuratore Frosinone: nominato Francesco Minisci, attualmente sostituto procuratore Roma

Procuratore Tivoli: nominato Andrea Calice, attualmente sostituto procuratore Tivoli

Procuratore Reggio Calabria: nominato Giuseppe Borrelli, attualmente procuratore Salerno

Procuratore minorenni Salerno: nominato Angelo Frattini, attualmente sostituto procuratore minorenni Salerno

Uffici semidirettivi:

Procuratore aggiunto Roma: nominata Maria Cristina Palaia, attualmente sostituto procuratore direzione nazionale Antimafia e antiterrorismo

Procuratore aggiunto Roma: nominato Maurizio Arcuri, attualmente sostituto procuratore Roma

Procuratore aggiunto Palermo: nominato Vito Di Giorgio, attualmente procuratore aggiunto Messina

Presidente sezione tribunale Rovigo: nominata Silvia Marini, attualmente giudice tribunale Ferrara

Presidente sezione tribunale Perugia: nominata Angela Avila, attualmente giudice tribunale Perugia

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