Approvato l’articolo 2 della riforma costituzionale della giustizia. L’ok definitivo dovrebbe arrivare al massimo entro la prossima settimana, poi tornerà alla Camera in seconda lettura. Le opposizioni continuano a protestare per il metodo, oltre che per il merito: una modifica costituzionale con testo blindato dal governo
Il Senato ha dato il via libera all’articolo 2 della riforma costituzionale della giustizia, che prevede la separazione strutturale tra giudici e pubblici ministeri.
L’articolo modifica l’articolo 102 della Costituzione e introduce «le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti».
Si tratta di un passo importante verso l’approvazione complessiva della riforma, che prevede anche la creazione di due Consigli superiori della magistratura, di una Alta corte per il disciplinare e il sorteggio per tutti i componenti dei tre organi.
Il sì è arrivato con le proteste dell’opposizione, che contestano alla maggioranza non solo il merito ma anche il metodo con cui la riforma costituzionale si sta approvando: con un testo di provenienza governativa e inemendabile, anche da parte degli stessi parlamentari di maggioranza.
Una volta concluso l’iter, probabilmente nei primi giorni della prossima settimana, la legge tornerà alla Camera per la seconda lettura prevista per tutte le riforme costituzionali. Secondo i tempi fissati dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, la riforma dovrebbe essere approvata in via definitiva entro la fine del 2025, così che il referendum costituzionale possa svolgersi a giugno 2026.
La riforma avrà poi bisogno anche delle leggi attuative.
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