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L’iniziativa dell’Anm non convince gli stessi magistrati, con picchi negativi di adesione a Roma e Milano. Il presidente Santalucia lo ha definito uno sciopero «generoso e responsabile» e chiede di ritoccare il testo. Ma rimane il nodo del via libera della riforma al Senato.
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Il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto ha definito la mobilitazione «legittima» ma «ingiustificabile dal punto di vista del merito. Sono state raccolte istanze importanti avanzate dall'Anm. L'attività di mediazione è stata responsabile, intensa e proficua».
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Nei giorni prossimi sarà il momento delle valutazioni politiche interne al sindacato delle toghe, in particolare se numeri così bassi mettano in discussione la rappresentatività dell’attuale giunta dell’Anm.
Il 16 maggio rimarrà una data spartiacque nella storia della magistratura associata. Lo sciopero delle toghe - convocato al termine di una fase convulsa di dibattito interno – contro la riforma dell’ordinamento giudiziario della ministra Marta Cartabia è stato un mezzo flop: adesione del 48,5 per cento. Con picchi negativi nei grandi tribunali: a Roma l’astensione è stata di appena il 38 per cento, del 36,4 per cento nel tribunale di Milano (ma del 50 in tutto il distretto milanese). Il record



