- All’inizio di questa legislatura e per la sesta volta consecutiva si ri-propone la questione dell’abolizione delle pene detentive a carico dei giornalisti e dell’introduzione di norme per limitare le azioni giudiziarie temerarie e pretestuose.
- Cinque legislature non sono bastate a mettere mano al Codice penale fascista e alla legge sulla stampa del 1948.
- Due proposte sulle liti temerarie sono state già presentate: una al Senato (primo firmatario Walter Verini del Pd) e l’altra alla Camera (primo firmatario Pietro Pittalis di Forza Italia). Di quest’ultima proposta non è ancora disponibile il testo.
Il monitoraggio quotidiano della Onlus Ossigeno per l’Informazione certifica che il 36 per cento delle azioni contro i giornalisti (minacce, intimidazioni, violenze) si deve a querele. In sede penale, le querele vengono poi giudicate dai procuratori e dai tribunali per il 90 per cento non portano ad alcuna condanna. Presentate soltanto per fermare la mano del giornalista. La lunghezza dei procedimenti giudiziari, lo spettro della galera, la fondata paura di subire la condanna a risarcimenti g



