- In tempi di ingenti investimenti strategici destinati allo sviluppo per le future generazioni, la travagliata vicenda della costruzione del canale di Suez a metà del Diciannovesimo secolo offre alcune lezioni che possono essere utili anche oggi.
- Se i promotori del canale avessero saputo in fase di progettazione i reali costi dell’opera probabilmente avrebbero desistito, e la cosa sarebbe stata ragionevole dal mero punto di vista della sostenibilità e del ritorno sugli investimenti.
- Per i critici esiste una mano “benevola” che nasconde provvidenzialmente alcuni fattori e una mano “maligna” che semplicemente induce a fare scelte sbagliate.
Per il Recovery plan serve l’ambizione che ha portato a costruire il canale di Suez
30 marzo 2021 • 11:32Aggiornato, 30 marzo 2021 • 11:34