- Come abbiamo raccontato a Presadiretta prima di pubblicarli, i file di Wikileaks sono stati analizzati, contestualizzati, verificati ed emendati degli elementi che avrebbero potuto mettere a rischio la vita dei collaboratori dell’esercito degli Stati Uniti.
- Quando a ottobre 2010 sono usciti gli articoli basati sui documenti di Wikileaks, il dipartimento di Giustizia americano non ha denunciato i giornalisti che avevano rivelato solo quanto di interesse pubblico.
- Abbiamo così scoperto la verità sull’andamento sul terreno delle guerre in Iraq e Afghanistan, i costi in termini di vittime civili, le violazioni dei diritti umani.
Caro Aldo Grasso, è bello che finalmente si torni a parlare del caso Assange ma conviene farlo su dati condivisi e non sulla base di supposizioni. Non è vero quello che tu scrivi sul Corriere della Sera, cioè che “il metodo Wikileaks consisteva nel riversare masse di documenti segreti o riservati online , senza vaglio e senza contesto.” Come abbiamo raccontato a Presadiretta prima di pubblicarli, i file sono stati analizzati, contestualizzati, verificati ed emendati degli elementi che avrebbe



