La forza della ripresa rende invece poco credibile lo scenario di consenso per l’inflazione con un picco quest’anno all’ 1,6 per cento, per poi ridiscendere all’1,3 nel 2022.
Una riduzione degli acquisti Bce e un aumento delle aspettative di inflazione causeranno un rialzo generalizzato dei rendimenti dei titoli in euro.
Un rialzo peraltro già iniziato, anche perché i tassi negativi fino a 10 anni nel mercato principale dei Bund non sono più giustificabili; e che trascinerà al rialzo anche quelli sui Btp.
Le banche sono una specie di termometro della salute economica di un paese, perché l’andamento del credito riflette il grado di fiducia di imprese e famiglie nel proprio futuro: si prende a prestito se si ritiene di poter onorare il proprio debito. L’indice dei titoli bancari europei, dopo aver perso metà del valore, è oggi appena il 2 per cento al di sotto del livello pre Covid (fine 2019), poco distante dall’indice generale. Tra le banche italiane, Intesa è ritornata ai livelli pre Covid,



