- La presentazione del mio primo romanzo a Rozzano, il paese dell’estrema periferia milanese in cui sono cresciuto e che ho raccontato nei miei libri, due anni fa era stata annullata all’improvviso.
- Il mancato rapporto con la verità quando si ha a che fare con le periferie e più in generale i luoghi ad alta fragilità è da tenere in considerazione. Chi li governa minimizza e si irrigidisce di fronte alle cronache e ai resoconti mediatici di come stanno le cose.
- È chiaro però che affinché si dia cambiamento è necessario che prima le cose vengano almeno viste, riconosciute.
La presentazione del mio primo romanzo a Rozzano, il paese dell’estrema periferia milanese in cui sono cresciuto e che ho raccontato nei miei libri, due anni fa era stata annullata all’improvviso. Quella del secondo si è rivelata un’imboscata. 16 settembre 2020: sto per prendere il treno alla stazione di Pesaro per tornare a Milano. Mi arriva un messaggio su WhatsApp con cui vengo avvisato che la presentazione di Febbre, prevista di lì a breve alla biblioteca comunale di Rozzano, deve essere



