Se qualcuno riprendesse in mano la stampa internazionale dall’estate del 2009 all’autunno del 2011 vedrebbe una quantità di caricature che dipingono l’allora capo del governo italiano Silvio Berlusconi come un buffone, vestito da clown o in panni similari dalle cui tasche cadono a cascate indumenti intimi femminili.

Questa è l’immagine che ha dato di sé, e sfortunatamente del nostro paese, il leader di Forza Italia: un ricco magnate così occupato nelle sue cene eleganti tra una olgettina e l’altra che non aveva tempo per occuparsi del governo.

Infatti il paese stava precipitando verso il default finanziario accompagnato dai sorrisettl di compatimento tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. I comportamenti boccacceschi possono essere disdicevoli e distrarre dai compiti istituzionali ma non sono sanzionabili penalmente, salvo i rapporti con le minorenni.

E’ il caso della giovane marocchina Ruby Rubacuori, fatta passare inizialmente, ad onta del ridicolo, come nipote dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Il mistero è fitto, tanto che vi sono cresciuti intorno tre diversi processi, di cui uno appena concluso con sentenza favorevole a Berlusconi.

Rimane comunque avvolta nell’oscurità la ragione per cui l’ex-Cavaliere abbia regalato alla giovinetta almeno 5 milioni di euro. Tutta questa prodigalità quando le celebri Olgettine si lamentavano per la paga di poche migliaia di euro lesinata dal ragionier Spinelli. A pensar male viene in mente che tanta generosità ha un corrispettivo. Del resto, si sa, il silenzio è d’oro.

Nonostante questo siparietto da avanspettacolo di serie C, alcuni ipotizzano di issare il Cavaliere al Quirinale. Come se fosse normale che una persona condannata da un tribunale in via definitva per frode fiscale e decaduta dal Senato per il reato commesso possa ambire alla massima carica dello Stato. Una persona che ha scansato una quantità infinita di procedimenti giudiziari facendosi confezionare leggi ad personam da un parlamento servizievole, al punto che ha diligentemente votato che sì, Ruby Rubacuori era proprio la nipote di Mubarak.

Del resto, Forza Italia era, ed è, cosa sua. Si regge finanziariamente solo grazie a una fideiussione di 92 milioni garantita dallo stesso Berlusconi, per cui è l’unico creditore del partito (!), e rimane al suo servizio poiché tutto promana dall’alto in basso , tanto da essere considerato – insieme alla Lega – tra i partiti europei con il minor tasso di democraticità.

Alcuni dirigenti oggi mordono il freno ma non hanno altra ipotesi che la fuoriuscita, sulla scia di altri che li hanno preceduti, senza particolare successo, peraltro.

Lascia comunque interdetti che nei corridoi della politica ci si gingilli con l’ipotesi di portare al Quirinale “papi”– così lo chiamava la minorenne Noemi Letizia , causa del divorzio da Veronica Lario.

Abbiamo appena scalato molte posizioni nella reputazione internazionale grazie alla premiership di Mario Draghi. Alcuni intendono farci precipitare in un abisso di vergogna.

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