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Bruciamo tutto, non permettiamo al fuoco di spegnersi

«Dobbiamo trasformare la tragedia in una spinta per il cambiamento». Sono le parole con cui ieri, a Padova, Gino Cecchettin, il padre di Giulia, ha trasformato le esequie della ventiduenne in un atto politico. Dopo il ritrovamento del corpo era stata Elena, la sorella, a fare del suo lutto privato un grido collettivo di dolore, rabbia, desiderio di rivolta. E questo desiderio ha dato vita alla marea di corpi che nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il

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