La vita politica di Moro fu un’incompiuta, perché venne drammaticamente sospesa il giorno del suo rapimento inchiodandolo all’ultimo fotogramma di una vicenda che avrebbe potuto avere mille evoluzioni.
Moro è diventato anche in virtù del suo destino tragico un patrimonio comune della politica italiana. Si dirà che la sua storia non consente appropriazioni di sorta: né quelle plausibili, né tantomeno quelle indebite.
Ma c’è in tutta la sua vicenda un tratto di controversia che lo accompagna fin dai suoi esordi e che non merita di essere sepolto sotto la coltre di una eccessiva retorica. Dunque, forse alcune delle leggende che circolano meritano di essere almeno rivisitate.
Caro direttore, ho sempre qualche remora a parlare di Aldo Moro. Egli è parte della storia politica del paese, innanzitutto. Ma anche, nel mio piccolo, di alcune vicissitudini che ho attraversato quasi da ragazzo, agli albori della militanza politica. E questo fa di lui, ai miei occhi di allora e di adesso, una figura che si intreccia con un vissuto personale e familiare che richiede ancora un’elaborazione che non so se mai riuscirò a completare. Vedo poi tanti che oggi si pavoneggiano nel su



