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Conferenza di Roma. Non si fa politica estera con i colpi a effetto

  • Con la conferenza su sviluppo e migrazioni che si svolge a Roma, l’Italia tenta di ricostruire un’architettura di stabilità condivisa. 
  • Saranno presenti europei, turchi, arabi del Golfo, nordafricani e subsahariani, anche la commissione è coinvolta come lo è stata in Tunisia. 
  • Occorre andare per gradi e ascoltare le aspirazioni di tutti, per poi convogliarle in un quadro comune. Si tratta di un processo. Ci vorrà molta pazienza per armonizzare gli interessi. 

Il vertice su sviluppo e migrazioni che si svolge oggi rappresenta il primo atto del piano Mattei ancora in cantiere. La novità è che Roma si fa promotrice di una conferenza euro-mediterranea connettendo realtà diverse: il nord Africa con le sue difficoltà di tenuta degli stati e di assenza di democrazia; i paesi del Golfo con la loro ambizione di contare sullo scacchiere globale; la Turchia protagonista in molteplici teatri; i paesi dell’Europa del sud che cercano un’intesa sui temi comuni (pr

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